La presentazione del nuovo Direttore sportivo è da solitudine che crea poco entusiasmo e non certo l’atmosfera come un VECCHIO ROMAGNA che agganci al caffè per avere brio.

Le prime proclamazioni da un punto di vista linguistico di Artico, mi riconduco a un anno fa, quando gli americani erano convinti di una netta affermazione della squadra più titolata della serie C e di un girone facile.

Si in effetti tolta dal mazzo delle scarse la Reggiana sempre comunque ben inferiore al Cesena, per quel mosaico spezzato tra i pali, la formazione di Toscano è caduta del tutto in basso quando un Lecco sornione e senza gloria è riuscito a strappare il pass per la finale playoff e poi il godimento dopo aver battuto il Foggia, della promozione.

Mandare Lewis e Tozzo ai lavori forzati per non andare a farfalle, non ci vuole mago Zurli’ e qualcuno arriverà per difendere la porta. Ma non basta, il compito più tosto per Artico è reperire due esterni che corrono come lepri, un centrocampista pittorico, una punta folgorante.

Non è finita, in che modo sempre Artico gestirà Stiven Sphendi che per Mimmo è inamovibile, mentre la società ha bisogno come il pane del fornaio di liquidità dopo l’enorme passo falso e un investimento che fa tremare i polsi?

Per ottenere risultati nel calcio devi tenere un profilo basso e lavorare come un’ariete, altrimenti l’Odissea non si scrive.

Per iniziare bene via Scalabrelli, confermare gente del posto per il settore giovanile, avvalersi di un A.d.che conosce al meglio l’ambiente, ma pare di capire che a pochi giorni dal ritiro dove costa poco grazie alla famiglia Batani, che regni un’apparente confusione.

Non sarà facile portare 15.000 tifosi allo stadio se dalla prima giornata fino all’ultima il cavalluccio non guiderà la regata. I playoff sarebbero come un pollo alla Marengo.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Luigi Rega

 

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui