Che spettacolo hanno regalato i tre recuperi del mercoledì di fine aprile e chi esulta di più è chi è stato a guardare …. il Milan!
L’Inter, a Bologna, aveva l’occasione di andare in testa alla classifica, dare una dimostrazione di forza, che invece è rimasta “strozzata” in gola ai nerazzurri, o meglio sul piede di Radu, quando ha mancato il pallone, regalando i tre punti ai rossoblu.
Come sono strane a volte le cose, Handanovic in stagione non è stato sempre irreprensibile, tanto che spesso si è parlato di sostituirlo …. e questa volta che non c’era, il sostituto ha mandato tutto a carte e quarantotto.
Milan in visibilio, i tifosi perlomeno, perché Pioli, Maldini e Massara, sanno benissimo che la prossima volta potrebbe toccare a loro toppare e quindi, calma, tanta, e pure qualche scongiuro.
Il primo dei recuperi vedeva scendere in campo Fiorentina ed Udinese, con i viola che volevano rifarsi della brutta sconfitta di Salerno e continuare la corsa verso l’Europa.
Invece …. se a Salerno la Viola era stata brutta, quella del Franchi è stata da incubo; come definire diversamente uno 0-4 in cui in campo sono andati praticamente solo i friulani? Da quanto visto ultimamente, il problema non è la cessione di Vlahovic, ma i tanti errori commessi in campo ed in panchina, dato che anche Italiano ha grosse colpe, probabilmente perché è certamente bravo, ma per alzare l’asticella ci vuole tempo.
In contemporanea con Bologna-Inter, si è giocato a Bergamo, con un 4-4 finale spettacolare ed il punteggio “aiutato” dall’assegnazione di ben quattro rigori, due per parte.Nell’alternanza di vantaggi si è visto un buon calcio, pur se è vero che per segnare così tante reti, occorre si commettano diversi errori.
L’Atalanta voleva vincere per tentare di recuperare il discorso europeo, ma il Toro è un osso duro, pur con la solita costante negativa, prendere gol e gettare punti nei finali di gara.
Gasperini e Juric avranno da lavorare, magari già per il futuro, ma a quanto pare non mancano le basi per migliorare.
Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Lapresse
