Si dice che al peggio non vi sia mai fine. Infatti, il calcio ci propone sempre delle sorprese, belle o brutte che siano. Questo fa emozionare e appassionare l’immenso popolo del pallone a quello che è il gioco più bello del mondo. Purtroppo, ciò che è accaduto alla premiazione del Pallone d’Oro al Théatre du Chatelet di Parigi, organizzato dalla rivista francese “France Football” – vinto per la settima volta da Lionel Messi, davanti a Robert Lewandowski, non senza qualche polemica – ha lasciato perplessi e senza parole. A un certo punto del Galà è stato ricordato il grande calciatore argentino Diego Armando Maradona che, come sappiamo, è passato a miglior vita nel 2020.

Poi è stato ricordato un altro grande giocatore, Gerd Müller, icona negli anni 70 del calcio tedesco, scomparso anche lui lo scorso agosto. Entrambi, sia chiaro, con pieno merito. Stiamo parlando di due straordinari vincitori del “Trofeo” che hanno regalato ai tifosi di tutto il mondo perle indimenticabili. Appare però incredibile che gli organizzatori non abbiano citato l’italiano Paolo Rossi, ovunque conosciuto come “Pablito”. Capocannoniere e vincitore del Mondiale di Spagna e del Pallone d’Oro nel 1982, scomparso prematuramente esattamente un anno fa. Guardando la cerimonia, in molti si sono chiesti come mai non sia stato ricordato quest’atleta che ha fatto emozionare, l’Italia e non solo, come pochi altri hanno saputo fare.

Allora in molti hanno pensato; forse sarà ricordato al termine della manifestazione, perché un campione come Paolo Rossi non si può dimenticare. Invece non è accaduto nulla. Superficialità o dimenticanza? Comunque sia, le scuse tardive dei francesi non hanno potuto rimediare a questo scivolone. Chiusa la parentesi, la vita va avanti e continua a regalarci favole meravigliose. Infatti, dopo questa spiacevole vicenda, a un anno esatto dalla scomparsa – il 9 dicembre 2021 – è stata organizzata una bellissima festa in onore di “Pablito”, ricordato al “Fifa Museum di Zurigo” alla presenza dei famigliari, dei vertici Fifa e Figc, e degli altri eroi del Mundial ‘82.

Altra bella storia da raccontare è quella del trentenne Junior Messias. Nel 2011, trasferitosi in Italia dal Brasile, mentre si dedicava come lavoro alla pulizia dei mattoni e ai traslochi, si divertiva a giocare in un campionato Uisp. Oggi Messias, in prestito con diritto di riscatto dal Crotone, è stato acquistato dal Milan, dove ha già esordito in campionato e Coppa dei Campioni, dimostrando con i suoi gol, che su un campo da calcio una conclusione felice, pulita e autentica, è ancora possibile. Anche se il pallone che rotola su un manto verde non ci può tenere al riparo dalle plusvalenze esagerate, dal cinismo degli affari e dalle imperdonabili dimenticanze, il nostro cuore continua a credere nel calcio e nei suoi miracoli.

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Lapresse

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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