A farci stare allegri (minuscolo naturalmente) in questi giorni in cui il mercato è più parole che fatti, non ci pensa solo l’affaire Donnarumma, dove hanno parlato tutti meno il protagonista, ma anche le esternazioni di qualcuno che campione lo è per davvero, ma forse solo con le scarpette tacchettate nei piedi.
Così dopo il “miserabili” del prode Buffon, ci ha pensato un altro juventino ad infiammare gli animi tifosi (e societari) esternando pubblicamente cose sue e di qualche compagno che dovrebbero restare ben nascoste dietro al solito velo pallonarbianconero; poi, evidentemente non pago, ci ha messo un altro bel carico postando sui soliti social un bel paio di scarpette ritrovate “per caso” ed utilizzate (ma guarda che combinazione) quando con la maglia del Barcellona, la Coppa dalle grandi orecchie l’ha vinta per davvero, peccato che chi l’ha persa sia stata la sua squadra di oggi, ma questo evidentemente è solo un dettaglio.

Che Dani Alves voglia andarsene dalla Juventus e da Torino, ormai lo hanno capito anche sul giornale sportivo che lo ha incensato fin dal suo arrivo, per un colpo magistrale a parametro zero (che effettivamente è stato), ed oggi lo scarica per lesa maestà suprema, o forse solo perché ci si accorge che certe cose capitano anche in casa propria e, dopo averle usate per sbeffeggiare le rivali, brucia ancora di più!

Che dire poi di Dybala, colui che secondo Alves dovrebbe andarsene per “crescere” ancora? Qualcuno pensa davvero che il giovane e bravo argentino abbia nel cuore il bianconero e non sia tentato da lusinghe madridiste più o meno velate? Forse in casa bianconera c’è chi pensa gli altri non esistano o non siano all’altezza di “madama”, ma attenzione, perché non sempre capita di vedere chi bacia una maglia rivale ed un mese dopo fa le visite mediche di nascosto per i bianconeri, ma si sa, vincere in Italia è una cosa, farlo in Europa e nel Mondo tutta un’altra.
Si diceva che non c’è solo il caso (e se fosse caos?) Donnarumma, ma vi stupireste se alla fine il contratto con il Milan fosse siglato? Magari con promesse varie di “liberazione” nel giro di un paio di anni? E le minacce ricevute da Gigione e famiglia? Contestare la decisione del mancato rinnovo è una cosa, minacciare di morte tutto un’altra e bisognerebbe metterci la testa, almeno ogni tanto, anche da parte dei tifosi, perché se davvero si ama la maglia, che Gigio faccia quel che vuole, lo si fischi e quando sarà di scena a San Siro lo si insulti pure (ci sta anche quello), ma non si vada oltre, non ha nessun senso.

Poi, possiamo anche ascoltare le dichiarazioni di Mino nostro che parla di mobbing ed amenità varie, ma anche lui in fondo è da capire; l’arrivo dei cinesi al Milan lo ha destabilizzato e, di fatto, sollevato dal trono su cui lo aveva assiso la vecchia dirigenza rossonera, pur senza avere un ruolo nell’organigramma del diavolo!
A ritrovarsi cacciato fuori per un Fassone ed un Mirabelli qualunque non è mica solo stato messer Galliani, suvvia, che a Raiola si è rivolto negli ultimi anni di vacche magre milaniste per qualche colpo last minute, la cui condizione sine qua non, fosse a costo zero visto che in cassa c’erano solo debiti; pensare che il nuovo Milan voglia svincolarsi dal Raiola-potere è cosa evidente, perché un conto è avere in organico suoi assistiti o volerli avere, un altro è lasciargli fare il bello e cattivo tempo.
Ma non ci sono solo Dani Alves e Donnarumma a darci lavoro, pensate a Verratti che stufo di Parigi (ma il francese lo ha imparato alla fine?) vuole a tutti i costi il Barcellona (magari lo spagnolo è più facile), disposto per quel che si dice a spendere cento milioni, offrendone al centrocampista della nazionale dieci (10milioni10) all’anno!
Anche a livelli più bassi non si scherza e così ecco Andrea Conti che saluta l’Atalanta insieme al proprio agente per lidi rossoneri; che lo faccia per denaro è assolutamente falso, perché la decuplicazione o quasi dello stipendio non è lui che l’ha chiesta ma il Milan ad offrirla (e vuoi rifiutarla?) e chi se ne frega della Dea, di Percassi, Gasperini (che non deve permettersi di tarpare le ali a nessuno) e dei tifosi; quelli ci sono anche a San Siro e sono pure di più ….
Pallone che rotola, “palline” che girano e giornalisti che scrivono; cosa si vuole di più? Ci vuole anche del sudore vero? Allora basta rivolgersi a Zeman, che magari fa fare su e giù dai gradoni anche a noi, potrebbe servirci per la linea ed anche a trovare un ingaggio, difensori esclusi che tanto non servono, naturalmente.

Il Direttore Responsabile Maurizio Vigliani

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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