Un grido di allarme di un no vax ad un amico: “Sto male non respiro…” Queste parole non servite a salvarlo, nonostante l’uomo aveva accettato recentemente di fare la prima dose di vaccino per tornare regolarmente al suo posto di lavoro.

Si chiamava Luca Mendola, di 51 anni, l’informatore scientifico di Genova trovato morto nella sua abitazione nel quartiere di Marassi, pochi giorni prima di Natale era risultato positivo al Covid e negli ultimi giorni le sue condizioni di salute era molto peggiorate.

Secondo “Il Secolo XIX”, l’uomo avrebbe sempre rifiutato il vaccino e nelle ultime ore della sua vita aveva chiamato un suo amico per dirgli che respirava male. Poi, nella notte il decesso. Quando i vigili del fuoco hanno fatto irruzione a casa di Luca Mendola era già senza vita. Ora toccherà all’Istituto di medicina legale dell’Ospedale San Martino, stabilire le cause della morte.

Il medico di base stava seguendo Luca Mendola, giorno dopo giorno, per accertarsi della sue condizioni. Aveva difficoltà respiratorie e nelle ultime ore si sarebbe aggravato irrimediabilmente. Secondo il primo racconto della sorella, l’uomo si era convinto a fatica ad accettare la prima dose del vaccino, che gli avrebbe permesso di lavorare. Fino al 20 dicembre aveva fatto solo tamponi ogni tre giorni.

Sul caso è stata aperta un’indagine che dovrà chiarire come mai l’uomo sarebbe morto da solo in casa e non sarebbe stato ricoverato d’urgenza in ospedale.

A cura di Elisabetta Turci – Foto Il Secolo XIX

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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