Secondo appuntamento del Motomondiale in terra argentina, a Termas de Rio Hondo, dove in tutte le classi è già tempo di rivincite dopo le tiratissime gare del Qatar e, in Moto GP, dopo l’appendice relativa al reclamo presentato da quattro case contro la Ducati, prima al traguardo, per la “pinna” applicata sulla ruota posteriore della rossa di Borgo Panigale.
In Moto GP dunque, Dovizioso mantiene il primo posto in classifica ed affronterà una muta scatenata di avversari, visto che Marquez vuole immediatamente tornare alla vittoria, mentre il compagno Lorenzo, dopo le traversie invernali, vorrà anche lui mettersi in mostra in sella alla Honda; in pista bisognerà anche guardarsi dalle Suzuki e dal duo Yamaha (l’unica casa a non aver presentato il reclamo contro la Ducati), con Vinales che vuole dimostrarsi veloce non solo in prova ed un Valentino Rossi che non ci sta a lottare per le posizioni di rincalzo ed anzi, mira a tornare al più presto alla vittoria.

Sarà certamente una gran bella lotta, fin dalle prove libere, anche perché il cambio del regolamento per le posizioni di partenza, fa si che si debba andare forte sin da subito ed in maniera costante, pena il dover inseguire sin dallo starter di partenza, cosa sempre pericolosa e certo non la situazione migliore per le gomme, divenute ormai nodo fondamentale per inseguire la vittoria.

Dicevo che non ha avuto successo il reclamo contro la Ducati e c’è da scommettere che quanto prima tutti si adegueranno alle modifiche apportate sulla rossa italiana, considerando che, aspettando l’esito del ricorso, si è certamente lavorato per dotare tutte le moto della pinna che tanto ha fatto (e farà) discutere; d’altra parte si tratti di moto o di macchine, quando c’entra la competizione, il regolamento è sempre alquanto “interpretabile” e la linea che separa il possibile dal non fattibile immancabilmente piuttosto sottile e quindi non ci sarà di che stupirsi nel vedere un proliferare di pinne e pinnette a destra e manca.
Cosa e chi aspettarsi sul traguardo di Rio Hondo? Sarà nuovamente una gara bagnata e con scintille a non finire anche il GP 2019? Certo nel fare un pronostico è difficile immaginare nuovamente un ordine d’arrivo con Crutchlow, Zarco e Rins sul podio, e poi Miller, Vinales e Dovizioso, mentre Marquez finiva diciottesimo dopo essere stato retrocesso (dal quinto posto) per aver fatto a carenate con diversi concorrenti e letteralmente buttato fuori pista Valentino Rossi.

Certo se l’Argentina è “caliente” ci si potrà aspettare di tutto da una banda di piloti che difficilmente lasciano strada e non sempre restano nel confine del regolamento, augurandoci di non dover raccontare tragedie che, a trecento all’ora, possono e devono essere evitate, per quanto possa essere pericoloso il mestiere di questi ragazzi.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Marco Iorio

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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