Se ne sono andati in cinque, in una notte di stelle cadenti, giovani e giovanissimi saluti su di una montagna per guardare il cielo, il cielo di quel piccolo paesino che tanto amavano.

Erano in nove su di un fuoristrada precipitato giù per la montagna affrontando una curva, su una di quelle stradine impervie che si arrampicano fino in cielo, ma che bisogna affrontare anche per tornare a casa, quella casa dove oggi parenti ed amici piangono cinque giovani vittime, mentre altri quattro loro amici si sono salvati, senza sapere il perché a loro non sia toccato quel tragico destino.

Si può credere o non credere che tutto sia scritto, che ognuno di noi abbia un destino cui andiamo incontro inconsapevoli, alla fine però è dura credere che qualcuno che dicono ci ami permetta queste cose, getti nella disperazione famiglie di brave persone, si prenda giovani vite che vogliono solo vivere un momento speciale, fatto di piccole cose d’altri tempi, mentre impazzano i social, gli sballi da alcool e stupefacenti per tantissimi loro incoscienti coetanei.

Non si sa ancora cosa sia successo, se ci siano o meno colpe, perché quell’auto sia precipitata giù in quella curva percorsa chissà quante volte; magari è davvero solo destino, anche perché chi può alzare la mano e dire di non aver mai corso rischi, fatto cazzate, anche se poi tutto è filato liscio?

Non posso neppure immaginare cosa stiano passando le famiglie di quei poveri ragazzi, che potrebbero essere nostri figli o nipoti, spero solamente riescano a trovare la forza di andare avanti, anche per i loro ragazzi, pur se non sarà facile e nulla sarà più come prima.

Riposate in pace ragazzi, con l’augurio siate davvero in un qualunque posto dove vi sia lieve il domani.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani Fotolia

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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