Il fuorigioco semiautomatico prevede l’utilizzo di dodici telecamere installate nello stadio, oltre a quelle delle televisioni, che tracciano 29 punti-dati di ogni singolo giocatore indicando con ancor piĂą accuratezza la sua posizione in campo. Tali dati vengono inoltrati ad un AVAR dedito specificamente al fuorigioco che verifica e comunica la decisione al VAR e all’arbitro di campo. Un ulteriore aiuto arriverĂ poi dal pallone utilizzato ai Mondiali 2022: un sensore dell’unitĂ di misura inerziale (IMU) verrĂ infatti posizionato all’interno della sfera inviando i dati alla sala video 500 volte al secondo, permettendo un rilevamento estremamente preciso del punto di gioco.
A spiegare il funzionamento del fuorigioco semiautomatico è intervenuto Sebastian Runge, Head of Football Technology della Fifa: “Tracciamo 50 fotogrammi al secondo, quindi 50 volte al secondo sappiamo dove si trovano i giocatori e riceviamo queste informazioni nel sistema – ha affermato -. Facciamo lo stesso per la palla, quindi sappiamo dove sono la palla e i piedi e di conseguenza possiamo valutare se un giocatore è in gioco o meno”. Centrali, in ogni caso, rimarranno le figure di arbitri e guardalinee, come sottolineato da Pierluigi Collina, presidente della Commissione arbitri della Fifa: “L’obiettivo è avere decisioni piĂą accurate e piĂą rapide in caso di fuorigioco – ha dichiarato -. Qualcuno l’ha chiamato fuorigioco robot, ma non è così.
Gli arbitri e gli assistenti sono comunque responsabili della decisione sul terreno di gioco. La tecnologia offre loro solo un prezioso supporto, in particolare quando la situazione di fuorigioco è molto stretta e complicato