Dopo aver battuto il Cesena ai calci di rigore e il Foggia nella finale nei playoff si profilano per il Lecco giornate da incubo. La squadra allenata da Foschi, che ha festeggiato sul campo la promozione in Serie B dopo un’attesa che durava da 50 anni, rischia seriamente di non potersi iscrivere al prossimo campionato della caletterai. La bocciatura della sua iscrizione, appare ormai certa poiché la società ha indicato fuori tempo massimo lo stadio in cui disputerà le partite casalinghe della stagione 2003-24: essendo il Rigamonti-Ceppi non a norma per la categoria, il Lecco aveva ripiegato sull’Euganeo di Padova ottenendo il pass del club veneto, ma ottenendo in ritardo l’ok della Prefettura. Un club senza stadio, di fatto, non può iscriversi a un campionato.
Il paradosso è che il Lecco, che ovviamente nel frattempo non ha chiesto nemmeno l’iscrizione alla Serie C, rischia di ritrovarsi non solo senza impianto, ma anche senza campionato. Lo spettro della Serie D è purtroppo reale. I legali del club sono al lavoro per trovare una via d’uscita: punterà sul merito sportivo (la promozione in B è stata conquistata sul campo) nonché sul fatto che i playoff di Serie C si sono conclusi solamente domenica scorsa. E proverà a chiedere l’allargamento del prossimo campionato di Serie B a 21 squadre (o a 61 squadre della Serie C). Quel che è certo è che non potrà avere altro tempo per mettersi in regola: i club che sperano nel ripescaggio, infatti, farebbero immediatamente ricorso.
Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Repertorio
Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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