Un terzo di campionato se ne è andato e la sosta per la Nazionale ci permette di fare il punto della situazione e dare i voti alle protagoniste di una massima Serie che sin qui non ha certo entusiasmato per lo spettacolo fornito:

Juventus – 6,5 – troppo basso il voto dei bianconeri? Indubbiamente l’inizio è stato migliore di quello della passata stagione ed in quanto a continuità, i bianconeri sono gli unici che sanno cosa significa (in positivo ovviamente), ma il gioco è peggiorato e spesso le vittorie sono state più faticate del previsto, oltre ad un cammino di Champions non proprio entusiasmante; lo scudetto non è in pericolo, ma in Europa serve ben altro per arrivare in fondo vittoriosi.

Roma – 7 – uscita ai preliminari dalla Champions, la formazione di Spalletti non sempre è riuscita ad ottenere quanto sperato e preventivato ed il pareggio di Empoli ne è la riprova; ritrovato Dzeko, i giallorossi hanno un potenziale offensivo al di sopra della media, anche se in alcune occasioni non sono riusciti a sfruttarlo al meglio.

Milan – 8 – nonostante la situazione societaria tutt’altro che stabile, Montella è riuscito ad ottenere sino ad ora dai suoi un rendimento ben al di là delle più rosee previsioni; certo bisognerà vedere se la rosa è in grado di proseguire con questo ritmo, ma a gennaio probabilmente ci sarà la possibilità di effettuare qualche innesto importante, sperando di non spostare, e rovinare, gli odierni equilibrii.

Lazio – 8 – Chissà se Bielsa sarebbe stato un valore aggiunto o se le fortune biancazzurre dipendono anche dal no del Loco? Intanto Inzaghi sta ottenendo il meglio dai suoi, nonostante ci siano stati infortuni importanti. Immobile segna con continuità, la squadra gioca un bel calcio e ci sono tutte le premesse per un Campionato “importante”.

Atalanta – 8,5 – non cacciare Gasperini dopo i rovesci iniziali è stata la cosa più saggia fatta a Bergamo. Un manipolo di giovani e qualche “vecchietto” tutt’altro che da pensione, uniti alla saggezza sopra detta, sono il segreto di questa prima parte di stagione e di alcuni risultati persino eclatanti; tenere sino alla fine sarà difficile, ma le basi ci sono e pure ottime.

Napoli – 5 – sempre troppe chiacchiere sotto al Vesuvio ed una campagna acquisti frammentaria hanno sin qui caratterizzato il cammino napoletano; Milik poteva bastare per giocarsela su tre fronti? E non era meglio cedere Gabbiadini (poco “visto” dall’allenatore al di là delle dichiarazioni di facciata) per acquistare altre due punte più adatte al gioco di Sarri? Puntare tutto sull’arrivo di Icardi è stato uno sbaglio ed a gennaio sarà tardi per rimediare.

Torino – 7 – il voto potrebbe essere migliore ma, fuori casa, i granata devono crescere sensibilmente in personalità e rendimento; certo il potenziale dell’attacco è tra i migliori del calcio italiano e non ci sarebbe da stupirsi di trovare il Toro nelle zone alte a fine stagione.
Fiorentina – 6 – vero che la viola ha la possibilità di aggiungere i tre punti del recupero con il Genoa (ma fuori casa), però la formazione di Sousa non ha ancora raggiunto la condizione dello scorso anno, almeno quella del girone d’andata, e non tutti i suoi calciatori hanno reso per quanto può essere il proprio potenziale. A Firenze c’è poi sempre qualche motivo di polemica a disturbare un lavoro che spesso, fatto 30, non arriva mai a 31.

Inter – 3 – con Pioli gli allenatori di stagione sono già tre, cosa che per una formazione che punta al vertice è deleterio e fuori da ogni logica ed i risultati si vedono. Impossibile guidare una società da lontano, sia Indonesia o Cina o dove si vuole, lasciando che la confusione regni sovrana. Sul campo si registra la stessa confusione societaria e la vittoria sul “povero” Crotone (ma si era sullo 0-0 a sei minuti dalla fine!) si vedrà già nel derby se è l’inizio della riscossa o una semplice aspirina dai pochi effetti.

Genoa – 6 – troppi alti e bassi in riva alla Lanterna e troppi infortuni che, al pari delle ultime stagioni, finiscono per inficiare il buon lavoro di chi siede in panchina. Ieri Gasperini ed oggi Juric stanno facendo del proprio meglio, sperando che all’ex del Crotone, il Presidente Preziosi non venda mezza squadra a gennaio come d’abitudine degli ultimi anni.

Cagliari – 6 – quella sarda è la difesa più battuta del Campionato e le ultime partite sono state un vero e proprio incubo per Storari e compagni; peccato, perché quella di Rastelli è una discreta formazione, con le potenzialità per disputare un Campionato da decimo/dodicesimo posto, ma la difesa ….. anche se la “croce” va divisa tra tutti coloro che vanno in campo.

Chievo – 6 – aveva iniziato benissimo, ma da qualche giornata non riesce più ad ottenere i risultati sperati; certamente a Verona non pensavano e non pensano di arrivare tra le prime, però la metà classifica è alla portata della formazione di Maran, che ha i giocatori giusti per raggiungere il traguardo.

Udinese – 5,5 – l’arrivo di Del Neri ha indubbiamente cambiato le cose, lo certificano i risultati ottenuti ed anche gioco e spirito ritrovati; tutta colpa di Iachini la debacle iniziale? Difficile dirlo, specie vedendo correre qualcuno che in precedenza faticava a “camminare”.

Sampdoria – 5,5 – partenza sprint ed elogi sperticati cui sono seguiti alcuni risultati da incubo per la formazione di Giampaolo, che ultimamente pare aver ritrovato maggior equilibrio ed un Muriel che non sarà Ronaldo, ma se “ha voglia” è certamente uno tra i migliori attaccanti in circolazione del nostro Campionato.

Bologna – 5 – anche per la formazione di Donadoni sono troppi gli alti e bassi, acuiti dal solito infortunio di Destro e da quello di Verdi, che stava finalmente dimostrando quelle qualità fatte vedere quando era ancora un ragazzino e perse poi sulla strada di una maturazione che tardava ad arrivare. Certo non è facile dover sempre fare a meno dei migliori, ma andranno pure evitate situazioni troppo spesso ricorrenti anche da parte dei più esperti.

Sassuolo – 5 – tanti infortuni, errori arbitrali spesso decisivi, ma anche un percorso di crescita che pare essersi rallentato un po’ troppo vistosamente. Sicuramente ci sono molte attenuanti e gli impegni di Coppa Uefa pesano non poco, ma il Sassuolo sembra preda di un nervosismo che annebbia le idee (anche di un Di Francesco parecchio polemico) e crea una confusione mai vista.

Empoli – 5 – sei reti all’attivo, di cui quattro nell’ultimo appuntamento a Pescara, la dicono lunga sulla classifica empolese; certo in Toscana ci si aspettava di più e meglio specie da Saponara, consci in ogni caso che la via della salvezza sarà lunga e piena di insidie, ma la tranquillità societaria ed il non mettere mai in discussione il lavoro dell’allenatore, finiranno per portare ad un altro finale positivo.

Pescara – 4 – senza la vittoria a tavolino con il Sassuolo, la formazione di Oddo sarebbe ultima ed ancora senza vittorie; spesso sono arrivati elogi in riva all’Adriatico, ma
quando non si fanno punti diventa dura; i giovani più attesi non stanno facendo male, ma il salto di categoria è per molti dei componenti la rosa biancazzurra un passo troppo superiore alle loro possibilità.

Palermo – 3 – come stupirsi della posizione dei rosanero? E come stupirsi se sulla panca è già avvenuto un cambio? Dopo la scorsa stagione e la pantomima estiva con il via vai di Foschi ed il “resto o non resta” di Ballardini, c’era qualche dubbio circa le possibilità del Palermo? Anche le ultime esternazioni del Presidente Zamparini su De Zerbi dimostrano che clima ci sia nel Palermo, eppure bastava Internet per sapere qualcosa dell’allenatore bresciano, ma forse sull’isola mancava la linea ….

Crotone – 5 – Chissà se giocare fin dall’inizio allo Scida sarebbe servito per non essere il fanalino di coda del Campionato? Certo in Calabria sapevano perfettamente quali difficoltà li aspettavano e di non poter fare affidamento sul potenziale economico per affrontarle, ed in ogni caso il Crotone non è sicuramente la formazione peggiore della Serie A, al di là di qualche contestazione nei confronti di Nicola che non sarà il migliore allenatore al mondo, ma non ha la bacchetta magica per trasformare i propri calciatori nei campioni che non sono.

A cura di Maurizio Vigliani

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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