Dagli anni ’60, al fianco del regista Federico Fellini e Marcello Mastroianni l’abbiamo quasi sempre vista come una donna sexi, elegante a volte eccessiva con quel pizzico infantile. Sandra Milo dai struggenti giorni del dopo guerra all’amore infinito per la dolce vita di Via Veneto a Roma, non si è mai resa uguale se non nella sua semplicità e ha interpretato durante la sua lunghissima carriera molte donne diverse. Dopo un brevissimo passato da modella che le ha regalato il soprannome “Milo”, è divenuta la musa di alcuni tra i più importanti registi italiani, in particolare Federico Fellini, che l’ha resa un’icona grazie ai suoi capolavori “8½” e “Giulietta degli Spiriti”.

Con il regista romagnolo, Sandra ha avuto una delle più belle storie d’amore della sua vita. Non l’unica certo, ma di un’intensità quasi unica. Poi dopo un ventennio è arrivata la relazione con Bettino Craxi, la militanza nel Partito Socialista e tanta televisione che la resa nota al pubblico del piccolo schermo.
Non solo magia e riflettori, la vita di Sandra Milo è stata negli ultimi anni anche di dolori, tra cui i problemi economici e i guai con il fisco. Eppure, Sandra è riuscita sempre ad affrontare tutto a testa alta. E a rialzarsi, come tutte le grandi donne, sempre pronte a rimettersi in gioco.

Oggi, Sandra sta bene e in questo periodo difficile, di quarantena, ha iniziato a scrivere la sua piccola storia, di quando era bambina, durante la guerra, la fame, le sofferenze, i bombardamenti fino al 25 aprile, giorno della liberazione. Per lei quel giorno ha rappresentato entusiasmo, la voglia di riprendere in mano la propria vita come quella di tutti gli italiani che stavano piangendo i loro cari morti nel periodo bellico.

Ora da adulta sta vivendo quasi quel periodo duro, con il coronavirus che ci ha lasciato tutti in sospeso e impreparati, con le famiglie costrette a rimanere a casa e il lavoro fermo. Per una come Sandra, che ha iniziato a lavorare a 12 anni non è facile rimanere bloccata, soprattutto dopo alcuni sequestri dei sui beni. Il lavoro manca, come a tutti per avere sussistenza, quindi c’è bisogno di ricominciare il prima possibile.

Sandra è piena di fiducia e fa riferimento a sua madre che si ammalò di influenza spagnola, un’epidemia che fece nel mondo cinquanta milioni di morti. Eppure, l’uomo si è sempre arrangiato e mai si è perso d’animo, ha trovato il modo per sopravvivere anche spiritualmente ricominciando praticamente dal nulla.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Getty Images

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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