Le “Costellazioni familiari” sono un metodo sistemico-fenomenologico volto alla comprensione e alla risoluzione di disarmonie relazionali presenti all’interno del sistema familiare e sociale; sono molto diffuse in Germania e in Francia e da qualche anno cominciano a farsi conoscere anche in Italia e in altri Paesi, grazie alla profondità che le contraddistingue e all’efficacia nella risoluzione di situazioni relazionali difficoltose.

Vengono chiamate costellazioni riprendendo il termine dall’astronomia poiché ogni singolo membro della famiglia ha un suo posto fisso nella gerarchia familiare, proprio come le stelle, come a richiamare un ordine preciso, una legge stabile ed immutabile nel tempo.
Il termine sistemiche viene utilizzato perché identifica l’individuo come parte di un sistema, non come singolo elemento, egli è parte della sua famiglia di origine e di quella attuale. Ognuno di noi è comunque parte di un sistema, un sistema aziendale per chi lavora, un sistema scolastico per chi studia o lavora nell’ambito dell’istruzione, un sistema nazionale, mondiale e così via.

Con l’espressione fenomenologico invece si intende osservare ciò che accade, come si presenta e si sviluppa una situazione, durante una costellazione familiare si lascia emergere la realtà oggettiva, ciò che è e che si può vedere.
L’ideatore delle Costellazioni familiari fu Anton Hellinger, detto Bert. Egli nacque in una famiglia di origine cattolica in Germania, a Colonia (16/12/1925 – 19/19/2019), andò in guerra in giovane età dove venne fatto prigioniero (Belgio); al termine della seconda guerra mondiale entrò dapprima in convento come missionario, studiò filosofia e teologia all’università di Wurzburg, successivamente prese gli ordini religiosi come sacerdote e si recò in Sud Africa dove terminò anche i suoi studi.
Visse in Natal, tra gli Zulu, dirigendo una delle principali scuole per nativi. Dopo circa 16 anni ritornò in Germania per assumere il ruolo di dirigente del seminario di Wurzburg.

Due anni dopo abbandonò l’ordine e il sacerdozio, iniziando una formazione psicanalitica, diventando successivamente uno psicanalista accreditato, avvicinandosi agli studi di Freud, fino a sviluppare gradualmente il metodo delle Costellazioni familiari sistemiche.
Nel corso del tempo estese vari metodi di conduzione delle costellazioni familiari detti anche “movimenti dell’anima” e “Costellazioni dello spirito”.
Egli svolse il suo lavoro sempre in modo evolutivo, probabilmente influenzato anche dall’esperienza africana, attingendo anche da rituali ancestrali, da leggi mai scritte, innate, ma soprattutto scalfite nell’inconscio di ogni individuo e da numerose simbologie appartenenti al mondo archetipico oltre ad utilizzare accessi all’Inconscio collettivo junghiano e al “campo morfico” o campo cosciente, cioè una sorta di campo magnetico che ci fa partecipare alla conoscenza, dove all’interno sono contenute memorie che non riguardano solo il campo di influenza della propria famiglia ma di qualsiasi sistema che corrisponda alle leggi fisiche del campo.

Egli iniziò a riflettere sull’argomento che in realtà siamo tutti “figli” e in qualche modo siamo i nostri “genitori”, poiché da loro siamo stati generati; tutti apparteniamo ad una famiglia e siamo collegati gli uni agli altri da un legame profondo, talvolta inconsapevole. Questo legame, sia che ne siamo consci o meno è l’amore.
Gli ordini dell’amore sono le fondamenta su cui sono state basate le Costellazioni Familiari Sistemiche.
L’amore è il filo conduttore, quello che tiene gli individui infelici e rabbiosi ma fedeli al sistema familiare o diversamente infedeli ma centrati e sereni.
L’amore è sempre presente ma se è ordinato è fonte di crescita per tutti, tutti i sistemi dovrebbero seguire gli ordini dell’amore perché quando sono seguiti sono fonte di pienezza.

Le relazioni parentali che si instaurano tra i membri della famiglia sono regolate da leggi che hanno conseguenze molto estese, solo se rispettiamo queste disposizioni, potremo vivere nell’amore e nella pace.
Per vivere appieno la nostra vita è necessario essere consapevoli che l’amore deve rispettare l’ordine, che l’ordine è decisivo, che l’amore irrispettoso dell’ordine crea caos e sofferenza; oltre all’ordine e all’amore è necessaria la consapevolezza.
Secondo Hellinger gli ordini sono:
– il rispetto del diritto di appartenenza al sistema;
– il mantenimento dell’integrità del sistema;
– il rispetto della gerarchia fondata sull’ordine di entrata nel sistema (il primo ha priorità);
– il rispetto dell’ordine di priorità tra i sistemi (l’ultimo ha priorità);
– l’accettazione dei limiti temporali (dimenticare il passato dopo un certo periodo).

Oltre agli ordini Hellinger spiega che nelle Costellazioni vi sono anche altre leggi da rispettare, come ad esempio l’appartenenza, la lealtà familiare, l’integrità di sistema, la gerarchia, e poi vi sono fenomeni quali gli irretimenti di vario genere.
Vissuti familiari dolorosi come un aborto, un abbandono, una separazione, una malattia, uno stupro, un omicidio, un suicidio, una dipendenza, un fallimento, un grave torto, una morte improvvisa, bimbi non nati, nati morti o venduti ed altri eventi importanti, portano ad un irretimento, ovvero un allontanamento o esclusione di uno o più membri del sistema. Il sistema però, siccome non esclude nessuno, ricerca nella famiglia la persona più sensibile o giovane la quale si prenderà in carico inconsapevolmente del destino del suo avo escluso; la persona irretita prova quindi le emozioni della persona esclusa e si comporta di conseguenza, può ripetere gli stessi comportamenti o prendere quelli opposti.

Le Costellazioni familiari possono aiutarci a risolvere i nostri irretimenti e a portare la nostra vita verso la sua pienezza, a capire le ragioni di alcuni comportamenti ripetitivi che portano disagio nella nostra vita e di cui spesso non riusciamo a capire le cause.
Attraverso questo metodo è possibile individuare questi comportamenti, scoprirne le cause, accettarle e affrontarle consapevolmente, vedere con luce chiarificatrice alcune dinamiche, anche le più nascoste e le più inconsce, presenti nella nostra famiglia, sia in quella di origine che in quella attuale, arrivando alla naturale conseguenza di sentirsi liberi e pronti a vivere il nostro destino.

Per mettere in scena una costellazione familiare è necessario fare una richiesta precisa ed avere una buona motivazione, è importante affrontare il tema nel modo più mirato possibile, poiché durante la rappresentazione si possono evidenziare tanti aspetti ed è importante lavorare su quelli funzionali al disagio specifico.
E’ un lavoro che solitamente viene svolto in gruppo, anche se non è necessaria la presenza di molti partecipanti, si possono ottenere buoni risultati anche con poche persone.
Dopo un eventuale colloquio per comprendere un po’ la storia familiare, il conduttore chiede alla persona interessata di scegliere tra i presenti qualcuno che possa ricoprire i vari ruoli che si andranno a rappresentare (ad esempio una persona rappresenterà la madre, un’altra rappresenterà il padre, una per se stessi e cosi via).
A questo punto il conduttore chiede al cliente di prendere i rappresentanti scelti e di collocarli nello spazio predisposto a questo lavoro secondo il suo istinto.
Dopo questo passaggio viene chiesto al cliente di sedersi e di limitarsi solamente ad osservare ciò che accade da quel momento in poi, per permettergli una visione d’insieme più completa su tutto ciò che succederà.

I rappresentanti una volta posizionati saranno invitati a connettersi con il loro sentire riguardo le emozioni e le sensazioni fisiche e di esprimerle senza alcuna teatralità. Sarà permesso loro comunque di seguire l’impulso di cambiare posizione all’interno dello spazio.
Il conduttore guida la sessione in ascolto delle proprie intuizioni che gli arrivano dall’osservazione dei rappresentanti, dai loro movimenti, dalle sensazioni emotive e fisiche che provano, suggerendo talvolta ai rappresentanti delle piccole frasi da ripetere e chiedendo quando ritiene opportuno un feedback.
La sessione può essere considerata terminata quando, dopo i vari passaggi, tra un movimento o frase suggerita, la costellazione evolverà fino a configurare un nuovo ordine, un posizionamento diverso rispetto a quello iniziale, un ordine in cui ognuno si sentirà in armonia nel proprio posto e ruolo.

Ogni rappresentazione è unica, sempre diversa rispetto alle altre, anche nel mettere in scena dinamiche simili con uguali problematiche, non esiste una regola precisa e tutto dipende dalle varie situazioni che si generano di volta in volta.
Non esiste nemmeno una regola riguardo alla durata di una rappresentazione, questa può durare da pochi minuti fino ad un’ora e più, il tempo che necessita dipende da molti fattori.
E’ importante che alla fine della rappresentazione ogni rappresentante esca dal ruolo interpretato e che torni ad essere se stesso, al suo sistema e alla sua vita.
Al termine della rappresentazione il conduttore aiuta il cliente a decodificare quanto emerso, mettendosi a disposizione per eventuali chiarimenti, senza eccedere per non togliere forza al lavoro eseguito.
Di seguito sono elencati alcuni esempi di intervento attraverso le costellazioni familiari:
– problemi con la famiglia d’origine;
– Problemi con la famiglia attuale;
– problemi di coppia;
– problemi sul lavoro con colleghi e/o superiori;
– problemi con il denaro;
– ansia, senso di colpa, insicurezza, aggressività;
– senso di non appartenenza;
– sensazione di non vivere la propria vita;
– elaborazione di un lutto;
– fine di una relazione;
– disturbi dell’alimentazione;
– dipendenze di vario tipo.

A cura di Barbara Comelato – Foto FCP

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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