Nel fermo immagine tratto da un video diffuso dallo studio di architetti statunitense Populos, un rendering del progetto per il nuovo stadio di Inter e Milan per la riqualificazione dell'area di San Siro, 24 settembre 2019. ANSA/ YOUTUBE +++ NO SALES - EDITORIAL USE ONLY +++

Lo stadio deve essere sempre più a misura dei tifosi e delle famiglie vissuto come luogo di festa, gioia e, soprattutto, di sport. Il rilancio dell’attività agonistica, condivisa dalla Figc, dal Coni e dai vari ministri interessati (Interno e Sport), ha rivoluzionato nel tempo il mondo del calcio con l’obiettivo di garantire un migliore utilizzo degli stadi in una situazione di legalità e nella massima sicurezza.

Sul banco degli imputati ci finì per prima la famigerata “tessera del tifoso” istituita dal ministro dell’Interno il 14 agosto 2009 e mandata in pensione dopo poco meno di otto anni dall’entrata in vigore. Utilizzata in un primo momento come strumento di fidelizzazione, fu lanciata con l’obiettivo di creare una categoria di “tifosi ufficiali”.

Il suo ingresso nel mondo del calcio ha lasciato dietro di sé una lunga serie di polemiche e reazioni negative da parte degli stessi tifosi, protagonisti di una costante opposizione che ha portato nel corso degli anni a proteste e iniziative efficaci. L’abolizione della tessera del tifoso è avvenuta dopo essere stata accusata di avere allontanato famiglie e tifosi dagli stadi a causa delle severe restrizioni. L’attuale normativa è stata invece studiata e creata ad hoc per invertire la tendenza di questi ultimi anni, riportando la gente allo stadio. Una scelta applaudita. Una serie di provvedimenti tramite i quali le società sportive hanno garantito una maggiore libertà ai tifosi che in Italia vivono una grande passione per il calcio.

I dati positivi arrivano dalle migliaia di spettatori presenti nelle Coppe europee e nei Campionati di casa nostra. Questa è la dimostrazione della voglia di vivere direttamente da protagonisti le emozioni che il pallone sa regalare. È innegabile che la tessera del tifoso abbia abbassato il numero degli incidenti avvenuti all’interno degli stadi; poi si è voltato pagina, tramite le società alle quali sono state date responsabilità verso un controllo più diretto delle tifoserie organizzate, interagendo e collaborando anche con le forze dell’ordine. Un percorso orientato verso l’ultima importante fase, quella della realizzazione di stadi di proprietà. Impianti in grado di garantire anche l’ulteriore riduzione degli incidenti.

L’obiettivo è di creare stadi con campi sempre più vicino ai tifosi per vivere un calcio senza barriere. I tifosi si sentiranno sempre più coinvolti e vicini ai propri colori. Per le società meglio investire denaro nella squadra del cuore che spenderli per pagare multe salate. È fondamentale il dialogo con i supporter, favorendo un tifo sano e corretto che vada a escludere solo i violenti. Occorre portare al centro dell’evento calcistico la passione, il divertimento e la partecipazione attraverso il ritorno delle famiglie allo stadio, senza tralasciare il contenimento dei costi e il miglioramento della fruibilità degli stadi.

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Getty Images 

Il Vice Direttore Ugo Vandelli

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