La Premier Giorgia Meloni

La Premier Giorgia Meloni nel programma “Agorà” proposto da Rai 3, ha colto l’occasione di approfondire, nel dettaglio, il suo programma politico e le sue aspettative in un prossimo futuro.

In merito alle prossime elezione europee di giugno, ha dichiarato: “Per me una vittoria sarebbe confermare il risultato che mi ha portato un anno fa al governo ed è l’obiettivo al quale punto”.

Ha poi fatto una beve sintesi sulla sua presenza al Governo e su quanto ha proposto e realizzato:

Abbiamo superato quell’isolamento previsto da molti e forse anche auspicato dell’opposizione, dell’Italia nei confronti dell’Unione Europea, capitanata dalla sinistra, con il raggiungimento di ottimi risultati, piani condivisi e in alcuni casi adottati dalla stessa UE.
Sono state accolte sia la proposta che l’incontro importante in Egitto a cui hanno partecipato non solo la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen ma bel 6 Leader europei, e per questo ha sottolineato: “Noi abbiamo iniziato dal memorandum con la Tunisia, criticato dalle opposizioni, e che invece sta dando i suoi frutti”
Ha inoltre evidenziato che l’Italia è protagonista in primis del G7, affermando: “Questo ci permette di mettere al centro le nostre priorità, per questo siamo partiti dall’Africa, dalle migrazioni, dall’intelligenza artificiale e dall’impatto che può avere sul mondo del lavoro. Un lavoro che vede impegnato questo governo è impegnativo anche a fronte dei continui tentativi di siluramento da parte delle opposizioni. Tentativi scomposti, per altro, come dimostrano i continui tentativi di sollevare uno scontro tra Chigi e il Quirinale. I miei rapporti con il presidente della Repubblica Mattarella sono ottimi, perché non fa mai mancare il suo sostegno non al governo ma alla Nazione. Il nostro è un rapporto che gestiamo direttamente e personalmente e quelli che brigano per comprometterlo temo che resteranno delusi. Siamo di fronte ad una sinistra allo sbando che cerca di schermarsi dietro l’autorevolezza del presidente della Repubblica, che è una figura unificante. La riforma costituzionale proposta entrerà in vigore nella prossima legislatura, praticamente nel 2028 e non riguarda il presente ma il futuro della Nazione ed è su questo che gli italiani saranno chiamati a decidere cosa fare. Purtroppo ci troviamo con una sinistra senza argomenti guidata da leader non all’altezza del loro compito. Non mi permetto comunque di dare consigli a Elly Schlein. Negli anni ho visto una sinistra impegnata nella demonizzazione degli avversari mentre la politica dovrebbe essere rispetto dell’avversario. Alla fine quando cerchi di trascinare la politica nella lotta nel fango, ci perdono le istituzioni. Io ho rispetto per Schlein quindi spero che da quella parte della barricata sia lei a imprimere un cambiamento su questo. Inoltre non accetto, come ho sentito, la leader del Pd dire che la sanità, che si paga con le tasse, è bellissima: sono d’accordo ma dare lezioni anche no perché è stato questo governo a portare il fondo sanitario al suo massimo storico. E il 2023 è stato l’anno più fruttuoso nella lotta all’evasione. Avere un fisco amico significa avere un fisco che non opprime famiglie e imprese con regole astruse e con un livello di tassazione insostenibile che non corrisponde al livello dei servizi. Rinuncerei alla guida della nazione quando mi rendessi conto che non ho più il consenso degli italiani. Non potrei più farlo se non avessi più la libertà di farlo, la libertà di incidere, non sto qua a sopravvivere. Solo una persona potrebbe convincermi a lasciare, mia figlia Ginevra, se mi dovessi rendere conto che deve pagare un prezzo troppo alto. Ma è una bambina intelligente, forte, comprensiva, stiamo facendo del nostro meglio per non perderci in questa tempesta”.
In chiusura non è mancato un accenno al dossieraggio: “Sono più che preoccupata molto indignata. Penso che bisogna andare fino in fondo, penso che ci sia stato un gruppo di potere che ha usato informazioni per fare i propri interessi. Bisogna andare fino in fondo per scoprire i responsabili e i mandanti”.

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto Imagoeconomica

(fonte: Il Giornale)

Editorialista Pier Luigi Cignoli

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