PAPA FRANCESCO JORGE MARIO BERGOGLIO

“Il Signore, per compiere meraviglie, non ha bisogno di grandi mezzi e delle nostre capacità eccelse, ma della nostra umiltà, del nostro sguardo aperto a Lui. E anche aperto agli altri”. Lo ha detto papa Francesco all’Angelus nella solennità dell’Immacolata Concezione, commentando l’odierno Vangelo su Maria che a Nazaret riceve l’annuncio dell’angelo.

“Con quell’annuncio – ha spiegato -, tra le povere mura di una piccola casa, Dio ha cambiato la storia. Anche oggi desidera fare grandi cose con noi nella quotidianità: cioè in famiglia, al lavoro, negli ambienti di ogni giorno. Lì, più che nei grandi eventi della storia, la grazia di Dio ama operare”. “Ma, mi domando – ha proseguito il Pontefice -, ci crediamo? Oppure pensiamo che la santità sia un’utopia, qualcosa per gli addetti ai lavori, una pia illusione incompatibile con la vita ordinaria?”.

“Si è liberi quando si è umili” Maria che “si turba” quando sa di essere la prescelta dimostra che la libertà vera si trova nell’umiltà. Questo, spiega Papa Francesco, “perché sente rivolto a sé quanto non attribuiva a sé stessa. Maria, infatti, non si attribuisce prerogative, non rivendica qualcosa, non ascrive nulla a suo merito. Non si autocompiace, non si esalta. Perché nella sua umiltà sa di ricevere tutto da Dio. E’ dunque libera da sé stessa, tutta rivolta a Dio e agli altri. Maria Immacolata non ha occhi per sé. Ecco l’umiltà vera”.

A cura di Elisabetta Turci – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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