CIMITERO MILITARE POLACCO CERIMONIA COMMEMORATIVA DEI MILITARI CADUTI IN GUERRA LAPIDI STELLA DI DAVID

Alī Ḥoseynī Khāmeneī, è nato a Mashhad il 19 Aprile 1939, ed è l’attuale Guida Suprema dell’Iran, di cui è stato Presidente dal 1981 al 1989, nonchè il massimo esponente nazionale del Clero Sciita. Ha quattro figli e due figlie, Mojtaba, Moṣṭafā, Masʿūd, Maysam, Boshra, Hoda.

Breve storia:

Cominciò gli studi religiosi dopo aver completato l’istruzione elementare. Frequentò a Mashhad le lezioni dei maestri di “Sat’h” (insegnamenti basati sulla lettura di testi) e “Kharej” (insegnamenti non basati sulla lettura di libri di testo), come l’Ayatollah Hajj Sheykh Hāshem Qazvīnī e l’Ayatollah Mīlānī, e, nel 1957, si recò a Najaf. Dopo un breve soggiorno, partì da Najaf per Mashhad, e, più tardi, si stabilì a Qom (1958). Frequentò le lezioni del Grande Ayatollah Borujerdi e dell’Āyatollāh Khomeynī. Viene ricordato in gioventù come una personalità piuttosto anticonformista: suonatore di tar, fumatore di tabacco olandese e calzato in jeans sotto la veste religiosa. Da giovane scrisse poesie, romanzi e saggi sulla lotta dei musulmani in India e la letteratura persiana dell’Indostan. In seguito fu coinvolto nelle rivolte islamiche del 1963, che lo condussero all’arresto nella città di Birjand. In carcere conobbe il giornalista di sinistra Hushang Azadui e il giovane comunista Rahman Khatefi: nel 1989 avrebbe salvato centinaia di comunisti dall’esecuzione nelle carceri iraniane. Dopo un breve periodo fu rilasciato e continuò la sua vita insegnando nelle scuole religiose di Mashhad. Importò database per PC e Internet nelle scuole religiose della città di Qom per ampliare le conoscenze degli allievi. Inoltre fu una figura chiave nella Rivoluzione iraniana e fu membro del Consiglio della Rivoluzione. Partecipò alla fondazione del Partito della Repubblica Islamica. Diresse i “Guardiani della Rivoluzione” e raggiunse i vertici del potere quando, dopo le dimissioni del Grande Ayatollah Hoseyn Alì Montazeri e nell’autunno del 1979 fu nominato Guida delle Preghiere del venerdì di  Tehran. Nel giugno del 1981, riuscì a scampare a un attentato alla sua vita perpetrato con una bomba nascosta in un registratore durante una conferenza stampa, e fatta esplodere accanto a lui. Fu ferito in modo permanente, ma l’evento giovò alla sua reputazione e fu ritenuto tra i suoi ammiratori come un “martire di vita”. Nel 2000, Ali Khamenei ha inviato una lettera al parlamento iraniano vietando al legislatore di discutere una revisione della legge sulla stampa iraniana. Ha scritto: “L’attuale legge sulla stampa è riuscita fino a un certo punto a prevenire questa grande piaga. Il disegno di legge non è legittimo e non è nell’interesse del sistema e della rivoluzione“. Il suo uso del “potere extra-legislativo” è stato criticato da riformisti e gruppi di opposizione. In reazione alla lettera, alcuni membri del Parlamento hanno espresso indignazione e hanno minacciato di dimettersi. Alla fine del 1996, a seguito di una sua fatwa che affermava che l’educazione musicale corrompe le menti dei bambini piccoli, molte scuole di musica sono state chiuse e l’istruzione musicale ai bambini di età inferiore ai 16 anni è stata bandita dalle istituzioni pubbliche (sebbene l’istruzione privata sia continuata).Il 4 giugno 2006 Khāmeneī ha minacciato che l’Iran potrebbe creare disagi al carico di energia dalla regione del Golfo nel caso di un’aggressione statunitense al Paese, insistendo che Teheran desidera solo produrre combustibile nucleare a scopo civile. Affermazione confermata dal rapporto della CIA che ha sottolineato che la Repubblica Islamica ha sospeso le attività nucleari a scopo militare già nel 2003.Ma affermò: “La promozione della musica (sia tradizionale che occidentale) nelle scuole è contraria agli obiettivi e agli insegnamenti dell’Islam, indipendentemente dall’età e dal livello di studio“. Nel luglio 2007, criticò aspramente le attiviste iraniane per i diritti delle donne e la Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione contro le donne (CEDAW) affermando: “Nel nostro paese … alcune donne attiviste, e alcuni uomini, hanno cercato di giocare con le regole islamiche al fine di rispettare le convenzioni internazionali relative alle donne. Questo è sbagliato.” Fece questi commenti due giorni dopo che l’attivista iraniana per i diritti delle donne Delaram Ali è stata condannata a 34 mesi di carcere e 10 frustate dalla magistratura iraniana. Khamenei è un sostenitore della pratica islamica dell’hijab e crede che abbia lo scopo di onorare le donne. Sostiene che le donne in Occidente abbiano perso il loro onore sottolineando l’alto tasso percepito di violenza sessuale in Occidente, nonché il diffuso sfruttamento dell’attrazione sessuale femminile per scopi commerciali: “In effetti, hanno trattato le donne come una merce, come un altro dei loro prodotti. Se dovessi guardare le riviste che sono pubblicate in Occidente, vedresti che pubblicizzano un prodotto in vendita accanto all’immagine di una donna nuda. Riesci a immaginare un insulto più grande alle donne?” Crede nella segregazione di genere e ritiene inoltre che l’uguaglianza di genere sia un complotto sionista con lo scopo di “corrompere il ruolo delle donne nella società“. Sostiene e afferma: “Oggi, l’omosessualità è un grave problema nel mondo occidentale. Tuttavia le nazioni occidentali lo ignorano. Ma la realtà è che l’omosessualità è diventata una sfida seria, un dolore e un problema irrisolvibile per gli intellettuali occidentali

Veniamo ad oggi

Ieri, Alì Khamenei, sul social X, ha inviato, scritto in ebraico, un messaggio sconcertante, accompagnato da un video che mostra i droni iraniani che iniziano le loro rappresaglie sullo Stato di Israele. 
Le sue parole: “Gerusalemme sarà nelle mani dei musulmani e il mondo musulmano celebrerà la liberazione della Palestina“. 
Un commento: “sempre che abbia il tempo di farlo!”
A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 
Editorialista Pier Luigi Cignoli

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