I giocatori della Juventus non sono molto “Allegri” e come conseguenza il mister valuta la possibilità di darsi all’ippica. Infatti, alla 29esima di campionato potrebbe averci fatto un pensierino nel momento in cui la squadra bianconera segnava il passo in casa contro il Genoa di Alberto Gilardino, mentre in parallelo la sua cavalla “Estrosa” trionfava nel Premio Sansone all’ippodromo romano delle Capannelle.

Una soddisfazione personale in una delle giornate più difficili del suo campionato. L’ennesimo risultato deludente (0-0), i fischi ripetuti da parte dei tifosi zebrati e una classifica statica, identica a quella di un anno fa, ha pesato notevolmente sull’umore e sulla lucidità del tecnico juventino che ha maturato 420 panchine bianconere.

Spesso il problema non sono le domande, ma le risposte! Durante l’intervista a caldo su Sky nel dopo partita, mister Allegri ha attaccato a muso duro il giornalista che gli chiedeva perché non avesse cambiato qualcosa nella squadra. La risposta scocciata e lapidaria è stata: “Oggi siamo terzi, ma lei sa come si fa l’allenatore? Perché io non so come si fa il giornalista e non mi permetto di dire come farlo”. La situazione è ulteriormente degenerata quando gli é stato chiesto perché sono arrivati solo sette punti nelle ultime otto giornate. “Allora perché ne abbiamo fatti quarantasei nelle prime diciannove? Se mi fa una domanda più intelligente forse, le risponderò”.

Poi, chiuso bruscamente il dialogo, il tecnico ha ripetuto: “Faccio delle scelte per la squadra e a volte sbaglio. Non è necessario che lei capisca, basta che faccia delle domande. Che cosa capisce, sono io che alleno la squadra. Ci sono quelli che capiscono e quelli che non capiscono”. Tornando alla partita giocata, il nervosismo era palpabile. Dopo la pesante espulsione di Vlahovic per proteste, in panchina non vi era tanta tranquillità.

La sensazione generale è che il ritiro forzato della squadra abbia prodotto più danni che guadagni, aumentando la tensione interna nel gruppo, così come la reazione del mister è sembrata un campanello d’allarme. L’allenatore toscano è sempre stato un ottimo comunicatore, regalando nel tempo frasi e battute dal gusto ironico che gli hanno sempre permesso di riuscire a stemperare situazioni difficili. Oggi, invece, siamo al capitolo “Non posso andare dietro agli umori”. La squadra, nonostantela giovane età dei suoi giocatori, sembra avere perso lo smalto iniziale.

Per questo motivo è importante che riprenda il cammino che in questo momento pare sia in salita. La sosta può sicuramente aiutare psicologicamente la squadra a non perdere altri punti per raggiungere il duplice obiettivo della Coppa Italia e della Champions.

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Repertorio 

Il Vice Direttore Ugo Vandelli

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