Se si volessero riassumere in una sola parola i risultati del “Supermartedì” americano, si dovrebbe parlare di “Supertrump”. I grandi giornali Usa hanno dedicato le prime pagine all’avanzata del miliardario repubblicano.

Il New York Times, ad esempio, ha riportato: “Trump sovrasta gli altri candidati repubblicani”; anche il Washington Post ha scritto che Trump “owns”, si impadronisce, del supermartedì, sebbene riconosca che Cruz e Rubio abbiano visto “qualche luce in fondo al tunnel”: Cruz infatti si è aggiudicato il suo Texas.

Sul fronte democratico, invece, la vittoria di Hillary Clinton è stata netta, ma meno schiacciante; sempre secondo il New York Times sono le “minoranze” a darle la leadership negli stati del sud, mentre Bernie Sanders ha vinto nelle tradizionali roccaforti del pensiero “liberale” ma anche in uno stato della fascia sud come l’Oklahoma. Ma, il Washington Post ha evidenziato come ad Hillary vadano gli stati chiave, quelli con più delegati.

In sintesi, Hillary Clinton ha vinto in 7 stati: Alabama, Arkansas, Georgia, Massachussets, Tennessee, Texas, Virginia; Sanders in 4: Colorado, Minnesota, Oklahoma e Vermont. Secondo le proiezioni del New York Times i delegati conquistati oggi da Hillary Clinton sarebbero 527 e quelli di Sanders 325.

Mentre Donald Trump ha dominato la scena vincendo in: Alabama, Arkansas, Georgia, Massachussets, Tennessee, Vermont e Virginia. Ted Cruz si è aggiudicato l’importante stato del Texas e Marco Rubio ha dovuto accontentarsi del Minnesota. La conta dei delegati conquistati oggi, sempre per le proiezioni del New York Times, è di 258 per Trump, 110 per Cruz, 70 per Rubio.

Dopo tali risultati, Cruz ha lanciato un appello per unire il partito contro Trump: “Noi repubblicani a questo punto dobbiamo scegliere. In queste primarie le uniche vittorie sono state messe a segno da Trump o da me. Ora per fermare Trump dobbiamo unirci. Invito tutti quelli che hanno sostenuto altri candidati a venire nella mia squadra. Se questo avverrà potremo vincere senza alcuna difficoltà”. “Donald Trump – ha attaccato Cruz – è stato parte della corruzione di Washington per 40 anni”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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