Luglio sta finendo ed in pochi, tra i tifosi (juventini esclusi) italici, possono ridere ed essere contenti; qualcuno era convinto che inserire una clausola economica sul contratto volesse dire decidere sempre e comunque il futuro di un calciatore, ma poi è arrivato Marotta ed ha fatto saltare il banco, anzi, i banchi giallorosso ed azzurro, ovvero la concorrenza più pericolosa e c’è chi si è ritrovato con il cerino (bruciato) in mano e tanti soldi in tasca, da spendere possibilmente, ma bisogna sempre vedere come.

Certo a vederlo oggi il campionato 2016/2017 è una corsa al secondo posto già dal 21 agosto, scommettendo semmai su quali e quanti record riuscirà a battere la vecchia signora, con i tifosi che gongolano e già sognano il triplete e, non ci sarebbe da stupirsi, magari comperano le nuove bandiere con i trofei già stampati! A tal proposito ricordo un viaggio ad Atene con le bandiere e la Coppa Campioni già stampata ed un purgante di nome Magath!

Roma e Napoli intanto si leccano le ferite, e mentre ADL è impegnato in un inutile e stucchevole batti e ribatti mediatico con il Pipita, ed il fratello del bomber, da Roma parte la richiesta di riallacciare il vecchio gemellaggio tra tifoserie che, hai visto mai, servisse a far perdere la gobba tanto odiata quanto distante in campo e fuori…

Lacrime a centro sud e lacrime a nord, dove il Milan è sempre alle prese con la trattativa meneghin-cinese che un giorno sembra conclusa e quello dopo rivede spuntar fuori mister Bee, con la Fininvest che non bastasse il rossonero si trova anche a fare i conti con la vicenda Vivendi ed una cessione di Premium a fare il paio con la squadra di Montella piena di attaccanti (quasi) inutili ed i conti che non tornano da ormai troppo tempo.
A proposito, ma se si vuol vendere o almeno si “volesse” vendere Bacca per trenta milioni, come si fa a comperare Musacchio (20), Zielinski (15) e magari Zaza (25) senza mettere mano al portafoglio? Vero che nel calcio 2+2 non fa mai quattro, ma c’è un limite a tutto…

Milano però non è solo Milan e sull’altra sponda del naviglio il cinese lo si parla già, pur tra mille problemi, iniziando dal mal di pancia del Mancio, che però di fronte a qualche articolo possibilista ha subito detto l’unica cosa che abbia avuto un senso negli ultimi 18 mesi: “Col cavolo che mi dimetto”; perché potranno anche non comperargli i calciatori che vuole lui (ma quelli delle precedenti tre sessioni dove sono finiti? E quali risultati ha portato a casa Sua Eccellenza Presunzione?) ma dimettersi mai, lo licenzino piuttosto, così se ne andrà con un bel pacco di milioni in tasca alla ricerca di un nuovo allocco…

Cosa dire poi del capitano nerazzurro (ma chi ha preso la decisione di affidargli la fascia?) Maurito Nara, pardon Icardi? ADL gli sta facendo una corte serratissima e promesse a go-go, compreso far diventare la moglie-manager attrice, ma non ha ancora trovato la quadra giusta sulla cifra da offrire e neppure è stato attento alle parole di Thohir, forse perché troppo preso con il Pipita o forse perché ADL ascolta solo quel che dice e pensa lui, gli altri sono contorno.

Ci proverà ancora ADL e chissà che un accordo non lo si trovi, con buona pace di tutti; così al San Paolo non dovranno neppure cambiare le bandiere argentine e nel prossimo cinepanettone potremo ammirare Wanda, che chissà se avrà i bonus legati ad ogni visione di tetta?

Avrei intenzione di chiudere qui, ma gli altri? Ci sono altre 15 squadre nel campionato italiano! Vero, ma sono come i fanti nella prima guerra mondiale: carne da macello, che servono a fare numero, così, tanto per gradire e perché non si fa ancora un torneo tra le grandi d’Europa e perché giocare un campionato a cinque sarebbe come far diventare il campionato più bello del Mondo la stessa cosa del torneo interbancario di bocce a raffa (dove per altro le squadre sono più di cinque) e con tante scuse per i bocciofili.

A cura di Maurizio Vigliani

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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