Paola De Micheli

La Segretaria del PD Elly Schlein, sta vivendo un omento di vera crisi esistenziale e neppure la droga “antifascista” suo pane quotidiano le è di grande aiuto, soprattutto all’interno del Nazareno!

Le cose che fa, che decide o che commenta le portano solo disagi e sconfitte: vedi il problema delle armi all’Ucraina, la rivolta dei Sindaci che temono le sue influenze negative e la legge sull’abuso d’ufficio, da lei non gradita!

Paola De Micheli, deputata dem ha inoltrato un “messaggio” a L’Unità in cui lancia un accorato appello alla Schlein: “Non ti candidare danneggi il partito”, e a seguire: “Il Pd non è una forza leaderista ma un partito plurale, che si fida della sua segretaria senza che questo implichi un nostro assoggettamento alla personalizzazione. Ci sarebbero conseguenze per le candidature femminili e se puntiamo ad essere un partito femminista, allora le donne vanno adeguatamente valorizzate anche nelle liste. Il femminismo si pratica, non si predica e basta. Aggiungo che la sua candidatura significherebbe una campagna elettorale quasi solitaria quando invece tutti noi dovremo fare il massimo per uscire vincitori da questa sfida.”

Ma non è la sola a contrapporsi ai suoi desideri e alla sua desiderata candidatura alle elezioni europee, dove il PD è già sofferente e pieno di problemi.

Lo stesso “veterano” di questa sinistra morente, Romano Prodi, le ha detto: “Candidarsi dove tu sai che non andrai svilisce la democrazia. La destra lo può fare, ma non un partito riformista e democratico”. Inoltre nella trasmissione “Piazza Pulita” su La7 ha aggiunto: “La squadra dem per Bruxelles deve essere formata sia da capilista che il Pd può prendere dalla società sia da giovani che imparano”.

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto Imagoeconomica

Editorialista Pier Luigi Cignoli

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