Sono iniziate le proteste contro il muro di Donald Trump: decine di migliaia di messicani sono scesi in strada infatti per manifestare tutto il loro dissenso e hanno invitato il capo di stato, Enrique Peña Nieto, a maggiore fermezza verso gli Stati Uniti.

Su un gigantesco striscione posto in testa al corteo a Città del Messico, dove hanno sfilato circa 20mila persone, si leggeva: “Il Messico va rispettato, Mister Trump”. In tantissimi hanno risposto all’appello delle organizzazioni sindacali, delle università e delle aziende. “Siamo qui per far vedere a Trump come tutto un Paese, unito, si ribella contro di lui e contro gli idioti xenofobi, razzisti e fascisti. Il Messico non sarà il suo schiavo”, ha detto con fermezza Julieta Rosas, una studentessa di letteratura.

Erick Smith, un americano sposato con una messicana, mostrava un cartello con la scritta “Sorry Mexico”.

Il nuovo presidente degli Stati Uniti ha firmato un decreto atto alla costruzione di un gigantesco muro alla frontiera che dovrebbe frenare l’immigrazione illegale; le spese saranno a carico dei messicani nel piano di Trump. Di tutta risposta, Enrique Peña Nieto ha annullato la sua visita a Washington.

Il presidente americano vuole anche rinegoziare l’Accordo nordamericano di libero scambio (Nafta), a suo parere troppo favorevole agli interessi messicani.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui