Mercato in movimento per il Cesena, in attesa di sapere quando si ricomincerà a giocare e del calendario della nuova stagione, considerando che la composizione del Girone B di Lega Pro non dovrebbe riservare grandi sorprese.

Confermato mister Viali, che non sarà il miglior allenatore italiano ma neppure il peggiore, c’è tutto il tempo per allestire la rosa 2020/21, anche se le finanze sono quelle che sono e ci si aspettava magari un cambio al vertice sin qui non avvenuto, tra il malcontento di qualche tifoso nostalgico di tempi che oggi sono assai distanti.

Mettere tutti daccordo è impossibile, ma anche usando la pancia per ragionare, non si può fare finta che le cose odierne non sono quelle degli anni 70/80 e lo dice uno che “vorrebbe” rivivere quei giorni, calcisticamente parlando; oggi la realtà del calcio è questa e piaccia o meno non si può che vivere l’attualità.

Vivendo a Torino, e da torinista, so bene qual’è l’atmosfera tifosa quando si vorrebbe ma non si può, per tanti motivi certamente, a partire dal fatto che si “vuole” vincere ma si dimentica che da vincere c’è davvero poco e che quel poco, un po’ per volta, è diventato obiettivo di pochi, sempre gli stessi naturalmente, a loro volta scontenti anche del secondo posto.
Ma torniamo a noi ed al Cesena in divenire, con qualche novità in entrata, da valutare, qualche conferma ed alcuni saluti o addii, accolti diversamente com’è normale che sia, anche se poi finisce che ci si fa prendere magari dalla nostalgia per questo o quell’altro che vorremmo sempre vedere in campo.

E’ il caso del “Conte” De Feudis, di Agliardi, che fenomeni non lo sono mai stati, ma che certamente hanno sempre onorato la maglia, anche nelle giornate storte che capitano a tutti, ma nel corso delle quali mai si sono tirati indietro, dando quello che avevano; sarò nostalgico ma io uno come il capitano lo vorrei sempre in campo e credo avrebbe ancora potuto dare tanto, al di là della carta d’identità, e poi Modesto è ormai lontano…

Ovvio che scrivo questo senza mettermi nei pantaloncini del buon Giuseppe, che mi scuserà certamente se mi permetto, e non è la prima volta, di esprimere la mia voglia di vedere all’infinito gente come lui in campo; i campioni “sembrano” essere il bello del calcio, ma poi sono altri, gli “operai”, quelli che ne sono l’essenza, quelli che ti scaldano il cuore, quelli di cui ti accorgi quando non ci sono.

Sinceramente spero di vedere altri GDF con la maglia del Cavalluccio e pazienza se faccio parte del novero dei pochi che la pensano in questo modo; così come spero che si ritorni a vivere il calcio, anche quello decisamente brutto dell’oggi, con il “cuore” più leggero, considerandolo nuovamente uno sport e non un business, dove si vince e si perde, si festeggia e ci si arrabbia, magari ci si insulta pure, ma senza la rabbia e la cattiveria che vedo, sento e leggo in giro.

Ma il mercato bianconero? Come detto c’è tutto il tempo per chiudere operazioni, ma sempre usando il buonsenso, dando un occhio al portafoglio e uno al campo, e se poi c’è chi ha più possibilità economiche ben venga, a patto che non lo faccia solo per illudere, magari per quei motivi finanziari che con il calcio nulla hanno a che fare e che, non solo a Cesena, ben si conoscono.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Luigi Rega

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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