Gli angeli del fango furono un folto gruppo di volontari, tutto molto giovani, studenti e gente comune, provenienti da tutto il mondo, che dopo la devastante alluvione di Firenze, avvenuta il 4 novembre 1966, si diede appuntamento in città per salvare da acqua e fango il più grande numero di opere d’arte possibile.

In questi giorni anche a Cesena, dopo il devastante alluvione tra uno spiraglio di sole e piccole ore di tregua, i giovani romagnoli stanno dimostrando una sensibilità umana senza precedenti.

Ogni residente in città alcuni di loro nemmeno maggiorenni si sono rimboccati le maniche comprando a spese proprie stivali di gomma e badili nuovi per togliere il fango rimasto dentro ogni casa, in ogni angolo delle vie. E’ un fatto straordinario, di immensa solidarietà che abbraccia nelle pulsazioni del cuore l’intera collettività dopo la catastrofe; una risposta spontanea in assenza dell’esercito che doveva essere messo in allarme ancor prima del l’esondazione del fiume Savio che sfocia il suo letto “tenebroso” appena sopra le tante abitazioni.

Da questa sera grazie agli Angeli del fango di Cesena si vede un poco di speranza per quei concittadini che hanno perso amici, parenti e le loro cose comprate dopo anni di immensi sacrifici.

Non ci sono parole per ammirarli tutti uno dopo l’altro, ne sermoni liturgici, ne linguaggio politichese.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Facebook

 

Il Direttore Editoriale Carlo Costantini

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