Giulia Tramontano, 29nne, in attesa della sua creatura, un maschietto di 7 mesi, che avrebbe chiamato “THIAGO”, è stata brutalmente assassinata dal suo compagno Alessandro Impagnatiello, di professione barman a Senago (MI).

Una tragedia consumata nel pieno possesso delle capacità mentali da tale “BESTIA UMANA”, che aveva ben studiato come eliminare Giulia e suo figlio, con accurate ricerche si Internet, per trovare la formula del “delitto perfetto”.

Tutto nasce nel mese di aprile, quando Giulia, venne a conoscenza di una sua relazione o meglio della doppia vita dell’uomo, con cui pensava di costruire il suo futuro di donna e di madre, con una ragazza americana di 23 anni. La stessa, stanca delle bugie e delle assenze di Alessandro aveva cercato di capire la realtà dei fatti, scoprendo così la relazione che consumava lontano da lei. Anche Lei era rimasta incinta ma lui, l’aveva “costretta” a scegliere per l’aborto.

Così, la sera dl sabato 27 maggio, dopo le 19, Giulia e Alessandro si sono trovati nella loro abitazione e tra loro si è scatenata una lite furibonda.

 Occasione ideale per la “bestia umana” di mettere a segno quanto aveva studiato e premeditato: uccidere Giulia e il nascituro per poi occultarne il corpo, dopo averlo bruciato.

Dopo averla ripetutamente accoltellata e dopo un vano tentativo di bruciare il suo corpo nella vasca da bagno, ha portato il “cadavere” poco lontano, in un box di sua proprietà, usando la sua auto per completare la sua “sporca” e “delittuosa azione”!

 

In questa sua foga omicida ha commesso molti errori che hanno facilitato il compito alla Sezione Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri, che con il “luminoil” ed altre attrezzature specifiche hanno potuto rilevare quanto necessario per fermarlo per gli accertamenti di rito.

 Alessandro, fatto ancora da appurare nei dettagli, dopo aver “massacrato Giulia, cercò anche di raggiungere la compagna 23nne a Milano, ma lei a quanti si dice non gli permise di entrare in casa.

 

 La domenica 28 maggio ha denunciato, presso gli Uffici del Nucleo Investigativo dei Carabinieri della Stazione di Senago, la scomparsa di Giulia e, dopo una giornata di intenso lavoro da parte del PM Alessia Menegazzo e all’aggiunta Maria Letizia Mannella, sotto interrogatorio,  è emotivamente crollato e ha dichiarato senza emozione alcuna: “L’ho uccisa a coltellate e ho provato a bruciare il corpo.”

Ha fornito poi tutti i dati affinché il corpo martoriato di Giulia, venisse ritrovato.

 I familiari, avvertiti della tragedia, arrivati a Senago, sono stati subito accompagnati nel luogo dove si è completato l’assassinio di Giulia e il tentativo di occultarne le prove. Hanno deposto il loro bouquet, una composizione di fiori rosa e bianchi, con il loro commovente pensiero, il loro saluto: “A GIULIA e THIAGO – Per sempre nei nostri cuori, mamma, papà, Chiara e Mario.”

 Ora non ci rimane che attendere la risposta della Magistratura, auspicando in una GIUSTIZIA DECISA e SEVERA, che non venga condizionata da attenuanti, buonismo e altre “diavolerie legali” del tipo: ” era fatto” – “in quel momento non era in grado di intendere e volere” – “necessita di una visita psichiatrica” – “sarà necessario un supporto da parte di psicologi” – ecc. ecc.

Giulia e il nascituro Thiago non ci sono più, sono stati “trucidati” da una bestia umana che non merita né rispetto né attenuanti ed è di questo che l’ipotetica “giuria” di PERSONE VERE dovrebbe tenere in debito conto!

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 

Editorialista Pier Luigi Cignoli

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