Il Commissario Europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, (PD),  invita, per non dire “impone” al Governo Italiano, la chiusura dell’incentivo edilizio proposto a suo tempo del M5S, con una sconcertante dichiarazione, parlando al “plurale” (questo la dice lunga sulla sua posizione) : ”Noi abbiamo sempre sollecitato tutti i Governi, nei modi che ovviamente ciascuno sceglie a livello nazionale, a eliminare le misure straordinarie che erano state introdotte sia per il Covid che per i prezzi dell’energia. Per la ragione molto semplice che queste misure non solo hanno un costo economico che nel tempo è difficile sostenere ma anche perché sono misure che nel medio periodo rendono più difficile la riduzione dell’inflazione, che è nell’interesse dell’economia europea e di tutte le famiglie. Quindi direi che il discorso sul Superbonus fa parte di questo discorso generale di misure che sono state considerate come misure straordinarie prese in momenti straordinari e che gradualmente è giusto eliminare.”

Inevitabile e dura la replica di Giuseppe Conte, toccato nel vivo, che replica senza mezzi termini, asserendo: “Finiamola con le menzogne, quella del governo è una campagna vigliacca per mascherare i propri fallimenti. Non c’è alcun buco nel bilancio dello Stato, piuttosto c’è nel portafogli degli italiani a causa del caro vita e Meloni fa da spettatrice. Il bonus del 110% è stato decisivo per far salire il Pil dell’11% in due anni e ha creato un milione di posti di lavoro. Non sapendo come affrontare la manovra e avendo sposato la logica dell’austerità e degli zero virgola, Meloni è molto nervosa.”

Inoltre, con un palese riferimento ai fatti di Caivano, aggiunge e sottolinea: “Al disagio sociale si risponde con i servizi e con il lavoro dignitoso per togliere manovalanza alla mafia. Il Reddito di cittadinanza serviva anche a questo. La stretta contro condotte gravi di minorenni diventa inutile se il Governo affama i cittadini delle periferie, regalando terreno a illegalità ed emarginazione.”

Difficile da “digerire” quanto affermato da Gentiloni, ormai in pieno contrasto con la Premier Meloni e parole forti quelle di Conte che probabilmente mirano a crearsi visibilità a fronte di una posizione incerta soprattutto in merito alle prossime elezioni europee del giugno 2024.

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 

Editorialista Pier Luigi Cignoli

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