Due carabinieri e altre due persone sono state arrestate nell’ambito dell’inchiesta sui presunti acquisti gonfiati di mascherine per le caserme dell’Arma di Torino.

In tutto, i carabinieri hanno eseguito nove misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati a vario titolo per corruzione aggravata, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale, falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico, accesso abusivo ad un sistema informatico telematico e omissione di atti d’ufficio.

Altri due militari sono stati sospesi dalla funzione di pubblico esercizio. L’inchiesta su presunti acquisti gonfiati è coordinata dalla procura di Torino,

In particolare, sono state eseguite quattro misure cautelari in carcere, un obbligo di firma e quattro misure interdittive della sospensione dall’esercizio di pubblico ufficio. Dei quattro appartenenti all’Arma, tre erano in precedenza in servizio presso il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro, i quali avrebbero favorito nelle loro attività due imprenditori cinesi, operanti nel torinese.

L’inchiesta, coordinata dal pm Fabiola D’Errico nasce quando, nel marzo 2020, scoppiata la pandemia, sarebbe stato disposto l’acquisto di 87mila mascherine Ffp2, il doppio di quanto effettivamente servisse. Per l’acquisto un’ufficiale dell’Arma si sarebbe rivolta ad un imprenditore amico del marito, che per questa fornitura avrebbe chiesto 140mila euro.

A cura di Stefano Severini – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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