Ivan GATTUSO

Si sono corteggiati, magari anche amati, ma prima ancora di sposarsi …. scusate …. che il loro rapporto avesse ufficialmente inizio, si sono …. lasciati!
Tre settimane è durata tra la Fiorentina e Gennaro Gattuso, fortemente voluto dal patron Commisso, ma che una volta arrivato si è trovato a fare i conti con una Viola che non ha voluto “sottostare” ai diktat del procuratore di Ringhio, il “signor” Jorge Mendes, uno che ritiene di fare il bello e cattivo tempo, piazzando i suoi assistiti a prezzi fuori mercato, magari, anzi certamente, con tanto di lauta ricompensa pro domo sua.
Insomma, ormai le Società sono in balia dei procuratori, che non saranno tutti uguali a Raiola e Mendes, ma fanno il bello ed il brutto a loro piacimento ed esclusivo interesse, stabilendo i prezzi, le commissioni e chissà cos’altro!

Già stiamo vedendo la “bella” vicenda di Gigione Donnarumma e famiglia (perché quella centra eccome, fin dai tempi in cui arrivò il primo contrattone, per fratelli, zii, cugini e parentado vario ed eventuale), pilotato/i dal Mino nostro e adesso ci aggiungiamo Gattuso, Mendes e la Fiorentina ….
E’ proprio vero che al peggio non c’è mai fine e dopo i festeggiamenti dei tifosi viola, c’è da immaginare quali saranno le reazioni ad un finale di vicenda che però era nell’aria da qualche giorno, sottotraccia magari, anche se in città e nell’ambiente i sussurri parevano ormai grida; certo che è paradossale la vicenda, scegli un allenatore e dovresti sapere che in realtà ti porti a casa anche il suo procuratore, che poi diventa, vuole diventare, il factotum del mercato!

Procuratori, faccendieri, intermediari, chi più ne ha più ne metta, come se non bastasse chi già c’è, tra Superlega, multiproprietà, Società che non pagano ma continuano a spendere; il calcio è diventato via via sempre più un circo, dove ci si confonde tra chi fa il leone e chi è il domatore, tanto poi arriva ADL che spara una delle sua ca…te e la fine è sempre a …. tarallucci e vino!

Cin cin!

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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