Molti di voi forse ricorderanno Emanuele Sapuppo, detto “Il barattatore di libri”. Ex postino, con una spiccata attitudine all’empatia e alle imitazioni – in modo particolare di Massimo Troisi – romano de Roma, oggi scrittore, che lo scorso anno aveva iniziato a girare l’Italia in monopattino (donato dalla Lexgo, che ringrazia, e che in questi giorni gliene ha donato un secondo per proseguire il viaggio) dopo essere partito senza soldi, solo con uno zaino contenente un cambio di indumenti, spazzolino, dentifricio, e alcune copie del suo libro che utilizzava come “moneta” per ripagare chi lo ospitasse donandogli ristoro e pernottamento. Il suo viaggio si era dovuto interrompere nell’ottobre 2020, a causa di uno dei tanti ristrettivi DPCM che impedivano lo spostamento tra regioni, dopo aver girato tutto il nord Italia. Con sommo dispiacere Emanuele dovette far ritorno a casa, promettendosi, e promettendo ai tanti amici che lo attendevano, che sarebbe ripartito non appena gli fosse stato possibile.

Duranti i mesi di limitazione e lockdown, Emanuele che, come rivela in uno dei suoi aforismi, voleva “essere un monaco, ho preferito essere”, ha messo a fuoco il nuovo viaggio, decidendo di dargli stavolta un senso più spirituale, scegliendo di intraprendere un tour attraverso monasteri ed eremi che toccasse tutte le regioni del Sud Italia. Il nuovo viaggio è iniziato qualche giorno fa.

La prima tappa sarebbe stata l’Eremo di San Bartolomeo in Legio (Roccamorice – PE), un eremo stupendo di costruzione anteriore all’XI secolo e restaurato attorno al 1250 da Pietro dal Morrone, futuro papa Celestino V, che vi risiedette dal 1272 al 1274 circa.

Non so ogni giorno quello che accade. Mi affido da sempre alla Provvidenza. Mentre ero in treno in direzione dell’eremo mi è arrivato un messaggio di una cara amica, conosciuta perché mia lettrice, che mi ospitò a Cattolica nel mio primo viaggio. Nel messaggio mi suggeriva il nome di un monastero di Pescara che avrebbe potuto ospitarmi quando avessi deciso di partire; non sapeva che proprio in quel momento, mentre lei mi scriveva, ero da poco ripartito e il mio treno sarebbe passato proprio per Pescara. A dire il vero non lo sapevo nemmeno io, me ne diede conferma il controllore a cui chiesi informazioni” mi racconta con lo stupore e l’emozione pura di un bambino Emanuele. “Nel monastero suggeritomi sono rimasto tre giorni; attraverso la donazione dei miei libri, sono diventato socio, ho sostenuto i frati che mi hanno dato un paio di scarpe in cambio. Poi sono partito per l’eremo, ho percorso dieci km a piedi per arrivarci, ho sentito la fede per arrivare fin là. Chissà quanta ne dovevano avere loro per viverci nella completezza del silenzio”. Quell’eremo Emanuele l’ha raggiunto camminando per ore, immerso nel fascino dell’Abruzzo rurale, imbattendosi in capanne in pietra a secco e muretti per i terrazzamenti, e attraversando la Valle Giumentina, fino a perdere lo sguardo in un panorama che spazia dalla Majella al Morrone, al Sirente, al Gran Sasso e sul vallone di Santo Spirito.

Da lì Emanuele è ripartito in direzione Fresagrandinaria, piccolo paesino di 950 abitanti in provincia di Chieti, dopo essere stato contattato da una consigliera comunale che era venuta a conoscenza del suo viaggio: “Mi ha invitato nel loro paese, me l’ha fatto visitare e in cambio di libri mi hanno dato ospitalità e cibo. Per quanto piccolo, è un paese stupendo con un presepio meraviglioso, e famiglie estremamente accoglienti, persone dal cuore grande. Sono grato a ognuno di loro” mi racconta con voce piena di gratitudine.

Il viaggio prosegue quindi verso il Molise, e più precisamente in direzione Castelpetroso, dove si trova il Santuario di Maria Santissima Addolorata (www.santuarioaddolorata.it): “Qui ho provato un’emozione inspiegabile, ti dico che sono caduto in ginocchio davanti a San Gabriele, e l’anello della Santissima Addolorata che ho preso sento mi sta accompagnando durante questo viaggio. Da lì mi sono poi spostato al Santuario di Santa Maria di Canneto (www.sanramariadicanneto.it) sulla Fondovalle del Trigno nel Comune di Roccavivara (CB), un monastero medievale in pietra ristrutturato con pezzi di una villa romana dell’epoca romana recuperati nei dintorni”.

Dal Molise il viaggio è ripreso in direzione Puglia, immancabilmente con tappa a San Giovanni Rotondo dove, mi racconta Emanuele “Ho ricevuto le benedizioni di Padre Pio che mi hanno rinnovato la carica spirituale, e ho barattato libri mentre giravo nel monastero. Poi sono stato a Trani dove sono stato intervistato dalla tv regionale e ho assaporato cibi molto buoni; quindi sono arrivato a Foggia, precisamente a San Marco La Catola dove ho ricevuto la grazia di essere ospitato in uno Asharam immerso in un’oasi di luce, circondato da 60 ettari di bosco. Qui ho conosciuto Swami Shivananda, Guru vivente italiano di origini pugliesi, non ci credevo ancora quando me lo sono trovato davanti. Nello stesso momento in cui i miei occhi hanno incrociato i suoi mi sono sentito invaso da un senso di fratellanza. L’incontro con lo Swami mi ha aperto il cuore. L’incontro con Lui è stato un dono davvero incredibile: questo grande uomo ha riconosciuto e accolto il Senso della Sua vita e l’ha messa a disposizione dei fratelli che incontra, li aiuta aprendo coscienze e portando guarigione, non solo spirituale ma anche fisica, e lo fa con dedizione e amore”.

Il tour della Puglia si conclude con un passaggio al convento dei frati minori, sempre a San Marco La Catola, dove Padre Pio ha vissuto 15 gg prima di avere le stigmate: “Qui il padre spirituale del luogo, Padre Raffaele, mi ha accompagnato nella visita al convento, un luogo di pace, magico e beato, abitato solo da tre frati, prima erano 20. Da Foggia sono andato verso Bari, ora mi sto dirigendo verso la Campania, poi in Basilicata, toccherò quindi la Calabria, la Sicilia e la Sardegna”.

Per chi volesse seguire Emanuele, approfondire la conoscenza della sua storia, richiedere copie dei suoi libri, offrire accoglienza per le prossime tappe, potrà farlo collegandosi al suo canale fb Il Barattatore di libri.

Io continuerò nei prossimi giorni a raccontarvi il proseguimento di questo suo viaggio che è per Emanuele occasione per continuare la ricerca di Sé, della propria Essenza, accendendo ogni giorno quella scintilla divina da cui è abitato e trasformandola in fuoco, che dona a tutte le persone che incontra.

A cura di Sara Patron – Foto Repertorio

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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