Il miliardario Elon Musk fa un altro giro di 180 gradi sul possibile acquisto di Twitter: ha affermato che se la piattaforma è in grado di dimostrare il metodo di campionamento di 100 account e confermare che si tratta di account reali, il suo accordo da 44 miliardi di dollari per l’acquisto della società dovrebbe procedere secondo i termini originali.

“Tuttavia, se si scopre che i loro documenti della Sec (l’autorità di controllo sulla Borsa degli Stati Uniti, ndr) sono materialmente falsi, allora l’affare non dovrebbe proseguire”, ha twittato Musk sabato notte.

La novità appare in risposta a un noto utente di Twitter, Andrea Stroppa, che chiedeva se la Sec statunitense stia indagando su “affermazioni dubbie” da parte dell’azienda. Musk ha twittato “Buona domanda, perché non lo sono?“.

Twitter non ha risposto a una richiesta dell’agenzia Reuters di commentare il tweet di Musk. Giovedì scorso, aveva respinto l’affermazione di Musk di essere stato indotto a firmare l’accordo per l’acquisto della piattaforma di social media, sostenendo come l’affermazione del miliardario Ceo di Testa e di SpaceX fosse “non plausibile e contraria ai fatti”.

“Secondo Musk, lui – il miliardario fondatore di più società, consigliato da banchieri e avvocati di Wall Street – è stato indotto da Twitter a firmare un accordo di fusione da 44 miliardi di dollari. Quella storia è poco plausibile e contraria come sembra”, recita il documento rilasciato da Twitter.

Musk ha presentato una controquerela contro Twitter il 29 luglio, un inasprimento della sua battaglia legale contro la società che vuole trascinarlo in tribunale per aver rinunciato all’offerta di acquisto di Twitter per 44 miliardi di dollari.

Nella controquerela, Elon Musk accusa Twitter di frode come giustificativa del fallito accordo di acquisizione. Il patron di Tesla ha sottolineato che la società avrebbe, a suo dire, nascosto informazioni necessarie e fuorviato il suo team sulla vera consistenza degli account reali. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, le controdeduzioni di Musk erano state depositate la scorsa settimana e sono state rese pubbliche giovedì presso la cancelleria della Corte del Delaware, dove si terrà il processo.

I guai di Twitter non sono però finiti: la piattaforma ha rivelato che una vulnerabilità nel suo software ha esposto un numero imprecisato dei proprietari di account anonimi a una potenziale compromissione della loro identità. Il ‘data breach’ risalirebbe  all’anno scorso e sarebbe stato apparentemente sfruttato da hacker/attori malintenzionati.

La piattaforma non ha confermato un rapporto che rivela che i dati di 5,4 milioni di utenti (su un totale di 1,3 miliardi) sono apparsi in vendita online, ma ha confermato che utenti in tutto il mondo sono stati colpiti dalla violazione, particolarmente preoccupante perché molti account comprendono attivisti per i diritti umani,  che non rivelano la loro vera identità sui profili per motivi di sicurezza e per il timore di persecuzione da parte delle autorità nei Paesi repressivi.

Twitter ha consigliato agli utenti che intendono mantenere la propria identità nascosta di non associare un numero di telefono o e-mail al proprio account.

A cura di Televideo – Foto Imagoeconomica
Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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