E SE IL CIELO SI TINGE DI ROSA

E fu cosi’ che un giovane fenicottero indiano arrivo’ volando fino alle Saline di Cervia, in un brutto giorno di pioggia, mentre inseguiva un gamberetto capriccioso che non voleva farsi acchiappare dal suo becco, s’allontano’ dagli altri del suo gruppo, e si smarri’ nella distesa di sale.

Al colmo della disperazione guardo’ il cielo, e vide uno stormo di uccelli volare.
Al fenicottero rosa sarebbe piaciuto raggiungerli, ma le sue ali erano ancora piccole e inesperte, e non erano pronte per volteggiare cosi’ in alto. E allora, preoccupato per l’arrivo della stagione fredda, si mise a piangere lacrime calde. In quel momento una meravigliosa coccinella che svolazzava intorno a lui fu colpita da quelle lacrime e gli disse. “….perbacco, il tempo sembrava sereno, invece sta scoppiando il temporale…”

Il piccolo fenicottero rosa smise di piangere , incantato dall’insetto delizioso col dorso vermiglio punteggiato di nero come morbido velluto, e gli occhi cosi’ scuri, impenetrabili e, mentre il fenicottero la guardava affascinato la coccinella gli sussurro’: …di tutti i fenicotteri che ho visto in questa distesa di sale, tu sei quello piu’ alto e slanciato, hai piume morbide e delicate che mi ci coricherei sopra, e il tuo colore sembra quello dei fiori di pesco a primavera. Con le gambe lunghe che hai, ci vogliono tanti battiti d’ala per raggiungere il tuo becco, una vera fatica, sembri un uccello turco.

Io non sono turco, rispose il fenicottero, sono indiano, e ho abitudini diverse.
Sono pero’ convinto che io e te possiamo volerci bene anche se abbiamo abitudini diverse, una diversa grandezza, e un diverso peso!

La coccinella volo’ sulla sua fronte, lo accarezzo’ teneramente, con la sua ala minuscola, e fu allora che il fenicottero rosa si accorse che il sole sorrideva sulla salina, e si sentiva forte l’odore di sale.
E si alzo’ in volo, con le sue ali dorate, nel cielo limpido che odorava di rose e di mimose!
E gia’, una bella favola per parlare di fenicotteri!

Quando si arriva alle Saline di Cervia al tramonto, con il sole che si incendia e il cielo diventa rosso come i suoi fenicotteri, ti pare per un attimo di fare un tuffo nel passato.
Una barca che scivola nei canali, condotta da un esperto barcaiolo mentre loro, i fenicotteri rosa, riempiono il cielo con le loro grida nel silenzio immobile del tramonto.

L’antica salina Camillone, dove ancora viene prodotto in modo artigianale il sale dolce ne racconta la storia, e ci fa rivivere con la memoria il ricordo di un tempo, quando intere famiglie lavoravano in queste distese di sale tramandandosi di generazione in generazione l’arte di costruire gli argini e di far evaporare l’acqua.

In alcuni periodi dell’anno i fenicotteri stanno li’, con il loro piumaggio rosato che brilla alla luce del tramonto e allora sì, e’ emozione, e non si puo’ fare a meno di scattare una foto, anche se la cosa piu’ bella e’ fermare l’auto, e semplicemente guardarli, in silenzio, osservarli camminare sull’acqua, glamour e leggeri, come fossero modelle in passerella, alla ricerca dei gamberetti rosa di cui sono ghiotti.

Le Saline di Cervia, che e’ parte del PARCO DEL DELTA DEL PO’, e’ un oasi di ripopolamento animale, tra i più belli e curati a livello nazionale, famosa per produrre il pregiato Sale Dolce, ma soprattutto importante per mantenere alta l’identita’ della sua citta, è mantenere inalterato l’ecosistema ambientale.
Ebbene, ho iniziato con una bella favola e allora, permettetemi di concludere con questa a mio pare, emozionante ed evocativa poesia di Pablo Neruda.

FLAMENCO (FENICOTTERO)

Era il suo corpo fatto di penne
eran di petalo le sue ali
era una rosa che volava diretta verso la dolcezza
Ho abbandonato quelle regioni
mi son vestito di frac e di ferro
M’hanno morso molti dolori
ma nel fondo di me stesso
come in quel lago sperduto
continua a vivere la visione di un’uccello
O angelo indelebile che trasformo’
la luce del giorno
con lo splendore della sua presenza
ed il suo roseo movimento

(Pablo Neruda)

A cura di Sandra Vezzani editorialista – Fotolia

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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