Zahoor Ahmad Zargar, è nato il 6 aprile 1954 a Srinagar, capitale estiva e città più grande dello stato indiano del Kashmir. E’ uno scrittore indiano naturalizzato italiano, esponente dell’Islam moderato italiano. Si laurea e partecipa attivamente alla politica del suo paese, collaborando anche con diverse Associazioni culturali e con la rivista “Mountain Valley Kashmir”. Si trasferisce definitivamente in Italia nel 1990, dopo la nascita della sua prima figlia, Samina, nata dall’unione con l’insegnante italiana Renata Rusca; nel 1992 nasce la seconda figlia Zarina e nel 2000 ottiene la cittadinanza italiana. Nel 1998 fonda il Centro Culturale Islamico Savonese e della Liguria affiancandosi alla Moschea di Savona (SV) aperta non solo ai musulmani ma a tutta la cittadinanza, per conoscere usi, costumi, tradizioni differenti.

E’ stato recentemente inviato dal conduttore Paolo del Debbio alla trasmissione “Dritto e Rovescio” in cui si parlava di “integrazione” e nello specifico della fesa di chiusura del “Ramadan” e dove sono state mostrate alcune fotografie che evidenziavano le donne islamiche chiuse come bestie in un recinto, fatto inconcepibile dalla cultura occidentale, lontane ovviamente dagli uomini, per raccogliersi in preghiera ed avere pertanto dall’Iman una plausibile spiegazione.

Lo stesso Giuseppe Cruciani, partecipe alla trasmissione ha espresso una sua “condanna” a tele scelta!
Durante la “trasmissione” uno degli ospiti ha avuto modo di scambiare due parole con una donna islamica presente che in tutta serenità ha dichiarato che quanto avviene nel corso della preghiera è assolutamente normale:  “Le donne non vengono discriminate. Queste sono le usanze: gli uomini pregano davanti, le donne dietro”. Un’altra fedele ha affermato: “La donna prega separata, per la nostra religione è così. Allah ha detto così”.  Altre risposte sono per noi meno “accettabili”: “Noi siamo molto rispettose nei confronti degli uomini“. – “Che problema c’è se io servo mio marito? Se sta bene a noi, che problema avete voi?”
L’Iman, interpellato in merito alle “donne nel recinto” ha cercato a suo modo di mediare i discorsi, soprattutto sulla dichiarazione di Cruciani che aveva sottolineato: “Le immagini che abbiamo visto sono una dimostrazione plastica ed evidente che il patriarcato non esiste in Italia, o esiste in modo residuale in Italia, ma abita invece in culture che sono dentro il suolo italiano. Non è che abbiamo qualcosa contro l’Islam”, ma determinati episodi certificano quello che accade nel nostro paese, ossia che le donne hanno una posizione sostanzialmente di inferiorità nei confronti dell’uomo”.

Incalzato dal conduttore, che insisteva sul “delicato argomento” l’Imam ha risposto evidenziando figurativamente la posizione dell’atto di preghiera: “In tale posizione gli uomini guarderebbero il loro sedere“. 

Semplificando:; si tratterebbe solo di una forma di pudore?

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 

Editorialista Pier Luigi Cignoli

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