Lo scorso aprile Boris Becker è stato condannato dal tribunale inglese di South-wark, per bancarotta fraudolenta, a trenta mesi di reclusione, metà della quale da trascorrere in carcere.

Un mese fa l’ex tennista ha aderito a un programma che permette l’estradizione di un detenuto straniero nella nazione d’origine al verificarsi di precise condizioni. Pochi giorni fa Becker, inizialmente recluso per alcune settimane nel duro carcere di Wandsworth, prigione molto pericolosa – dove ogni giorno si è impegnati a sopravvivere – è stato scarcerato dal penitenziario di Huntercombe, prigione a basso rischio.

Come si suol dire “dalle stelle alle stalle”. Da giocatore Boris Becker ha vinto sei tornei del Grande Slam: tre volte Wimbledon, uno agli Us Open e due agli Australian. Si è aggiudicato anche tre Atp Finals e due Coppe Davis.

Nel 1991 è stato numero uno al mondo. Boris Franz Becker è un ex tennista tedesco; soprannominato Bum Bum per l’esplosività del servizio e l’abilità nel serve-and-volley. È il più giovane vincitore nella storia del torneo di Wimbledon maschile, avendolo vinto per la prima volta a diciassette anni.

Tra il 2013 e il 2016 è stato anche allenatore di Novak Djokovic, detto Nole. Ha avuto, agli inizi della carriera, uno straordinario impatto a livello mediatico, non solo per la precocità, ma anche per essere stato il primo tennista a saper associare, con grande efficacia, la potenza dei colpi, tipica del tennis moderno, alla raffinatezza del tennis classico ed è considerato uno dei più forti tennisti di sempre sulle superfici rapide, avendo disputato sette finali a Wimbledon e vinto quarantanove tornei.

È nato a Leimen, nell’allora Germania Ovest, il 22 novembre 1967. Ha iniziato a giocare a tennis a cinque anni, vincendo il primo torneo a otto. Il suo talento in questo sport era talmente evidente che il Ministero della pubblica istruzione gli concesse una dispensa speciale, consentendogli di abbandonare la scuola dopo il conseguimento dell’equivalente tedesco della licenza media.

È l’unico tennista della storia a essere stato inserito nel 2003 nell’International Tennis Hall of Fame. Dopo questa triste esperienza in carcere, la leggenda del tennis ha perso l’aria scanzonata di chi sfida il mondo ed è abituato a vincere, di chi infila una vittoria dopo l’altra e al quale è perdonato tutto. A sue spese ha imparato una dura lezione di vita, molto dolorosa, che difficilmente riuscirà a dimenticare.

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Lapresse

Il Vice Direttore Ugo Vandelli

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui