In seguito al terribile terremoto del 24 agosto, le scosse sismiche registrate sono state oltre 2.500; ora, il numero delle repliche sta lentamente diminuendo e la Rete Sismica Nazionale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) ha reso noto che nelle ultime ore le scosse di magnitudo superiore a 3.0 sono state davvero poche.

Secondo i sismologi tale andamento sarebbe in linea con i modelli teorici, anche se non permette di escludere con certezza il verificarsi di nuove forti scosse.

Il sismologo Alessandro Amato, dell’Ingv, ha dichiarato: “Continuiamo a monitorare costantemente la situazione. A sei giorni dal terremoto l’andamento delle repliche si è ridotto come numero e come energia rilasciata, secondo il trend atteso, ma non si possono escludere eventuali variazioni”.

Dalle ore 19:00 del 29 agosto, i terremoti di magnitudo maggiore di 3.0 sono stati due, localizzati nelle province di Perugia e di Macerata. Secondo i modelli teorici “ci aspettiamo che il numero delle scosse tenda a decrescere, ma non sappiamo in che tempi perché su finestre temporali più lunghe il loro numero potrebbe tornare a aumentare”, ha rilevato un altro sismologo dell’Ingv, Massimo Cocco, che ha aggiunto: “Non è invece possibile dire nulla sulla diminuzione della magnitudo perché non si può escludere che forti scosse possano avvenire anche a distanza di tempo”.

Delle oltre 2.500 repliche finora registrate, 129 sono state di magnitudo compresa tra 3.0 e 4.0; 12 di magnitudo compresa tra 4.0 e 5.0 e una di magnitudo maggiore di 5.0, ossia il terremoto di magnitudo 5.4 registrato alle 4:33 del 24 agosto nella zona di Norcia.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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