L’incubo Coronavirus non è ancora alle spalle per Marco Sportiello. Il portiere dell’Atalanta è rimasto positivo da un mese quasi preciso (l’esito del primo tampone, effettuato il 20 marzo alla Humanitas Gavazzeni di Bergamo, risale al 24 dello stesso mese) e sembrava aver superato il problema dopo che il secondo tampone aveva dato esito negativo. Una certezza venuta tuttavia meno in queste ore.

Come da profilassi medica, Sportiello è stato sottoposto a un nuovo tampone dopo essere risultato negativo. Il terzo controllo, tuttavia, ha evidenziato una nuova positività da parte sua al COVID-19. Importante sottolineare che le condizioni di salute del portiere sono buone, ma sarà costretto a proseguire la quarantena nella sua abitazione a Urgnano, nella bassa bergamasca.

Sportiello scese in campo a Valencia il 10 marzo, quando l’Atalanta giocò l’ottavo di finale di ritorno di Champions League contro i levantini padroni di casa: anche lui mostrò alla telecamere il cartello #MolaMia dedicato alla cittadinanza orobica, già in ginocchio per l’emergenza Coronavirus.

Il vice di Pierluigi Gollini è stato l’unico giocatore dell’Atalanta rimasto positivo al Coronavirus. Nessun problema invece per tutti gli altri giocatori della rosa, rimasti in blocco a Bergamo nonostante la possibilità di rimpatriare.

Il 90% dei giocatori a disposizione di Gian Piero Gasperini è infatti di nazionalità straniera, ma nessuno ha voluto lasciare una città che come tutti drammaticamente conoscono sta vivendo settimane di profonda sofferenza.

“La nostra gente è super generosa e abituata a lottare. E l’Atalanta abbraccia chi sta soffrendo”, aveva dichiarato il presidente orobico, Antonio Percassi.

Intanto il resto della squadra prosegue gli allenamenti a casa. Nell’attesa di poter riabbracciare anche Sportiello.

foto e articolo a cura di Franco Buttaro

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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