Dopo i giorni di quarantena, la grande paura nazionale , come in una notte d’estate, il calcio italiano prova a ripartire  dopo 95 giorni e lo fa con il primo sorriso post-coronavirus portando la Signora bianconera in finale di coppa Italia contro il Milan.

La Juventus,  in uno ‘ Stadium’ senza pubblico chiude il match sullo 0-0 nella semifinale di ritorno di Coppa Italia (decisivo dunque l’1-1 dell’andata a San Siro prima dello stop) e ora la squadra di Sarri si giocherà il trofeo, mercoledì prossimo all’Olimpico di Roma, contro Inter o Napoli che scenderanno in campo domenica.

Le formazioni.  – Assenti Chiellini e Higuain, Sarri è costretto a schierare Danilo sulla corsia difensiva di destra e a centrocampo Pjanic, in avanti il trio Douglas Costa-Dybala-Ronaldo. Pioli invece è senza Theo Hernandez, Castillejo e soprattutto la stella Ibrahimovic, sostituito come unica punta da Rebic (goleador nel match d’andata), in appoggio al  croato giostrano Calhanoglu, Paquetà e Bonaventura.

Maglie antirazzismo durante il riscaldamento pre-gara a ricordo dell’uccisione dell’afroamericano George Floyd: i rossoneri mostrano la scritta ‘Black lives matter’, ‘No racism’ recita quella dei bianconeri.

Cronaca – La gara inizia dopo un toccante minuto di raccoglimento per tutte le vittime del Coronavirus e dopo 70 secondi la Juve sfiora subito il vantaggio. Fuori di pochissimo il sinistro incrociato di Douglas Costa. Al quarto d’ora doppio episodio in area rossonera. Orsato al Var per un gomito largo di Conti su incursione di Ronaldo, è rigore, dal dischetto va lo stesso portoghese che però spedisce sul palo. Sul proseguimento, pericolosa entrata a gamba altissima su Danilo di Ante Rebic che si rimedia il rosso diretto. Ospiti in dieci e senza punte, viste le già tante assenze in fase offensiva.

La Juve continua a fare la partita, ma la sua è tutt’altro che una pressione asfissiante nonostante la superiorità sul terreno di gioco. Le occasioni sono sterili senza troppa convinzione. Donnarumma prima si oppone al tentativo ravvicinato, ma centrale di Matuidi, alla mezz’ora della prima frazione, blocca in due tempi il sinistro a giro troppo morbido di CR7 a cinque minuti dal termine del primo tempo. Si va al riposo con una girata larga di Bonucci.

Nella ripresa è il Diavolo dopo tre minuti esatti,  a spaventare i bianconeri. Bonaventura sul fondo e cross sul primo palo, Calhanoglu di testa va vicino al bersaglio. Pioli ci crede, al 32’ toglie proprio Bonaventura provando a puntare sulla freschezza di Leao. Sarri non aspetta e inserisce: Khedira, Rabiot e Bernardeschi, out Pjanic, Matuidi e Douglas Costa.

Il match però scorre via senza particolari sussulti. Al 71’ decisivo anticipo aereo di Kjaer su de Ligt, pronto a colpire, ed è lo stesso centrale danese del Milan a mancare di poco lo specchio di testa da corner (79’). Risponde immediatamente Dybala: mancino a giro dal limite, Donnarumma ci mette i pugni salvando il risultato. Nel recupero, gli ultimi due tentativi dei bianconeri: Cuadrado spara alto dai venti metri (93’), Alex Sandro ci prova di potenza, ma il tiro non è angolato e Donnarumma risponde ancora presente tra i pali.

Finisce senza reti, con la Juve che centra la diciannovesima finale di Coppa Italia della sua storia e il Milan, autore di una buona prova in dieci uomini, che esce dal trofeo a testa alta.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Lapresse

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui