Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini ha incontrato i candidati sindaco Marco Casali (centrodestra ) e Marco Giangrandi (Cesena Siamo Noi, Cambiamo e Italia Viva) per presentare la piattaforma programmatica “Produrre non è peccato” (www.produrrenonepeccato.it). Durante il confronto – a cui era stato invitato anche il sindaco uscente, e ricandidato per il centrosinistra, Enzo Lattuca, che ha però declinato la partecipazione – l’organizzazione professionale ha sensibilizzato politici e amministratori locali sulle necessità del mondo agricolo, ma si è anche confrontata con il candidato alle elezioni europee Guglielmo Garagnani.
“Gli agricoltori hanno bisogno di risposte concrete dalla politica per tornare a essere competitivi. È fondamentale ridare slancio alle aziende agricole colpite dall’alluvione e inchiodate da una burocrazia che ne tarpa le ali”, commentano Carlo Carli e Alberto Mazzoni, rispettivamente presidente e vicepresidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini.
Un appello a riportare l’agricoltura al centro dell’azione del Comune che trova concordi i due sfidanti. A mancare, secondo Casali, è un interlocutore istituzionale per il settore primario, ruolo svolto tradizionalmente dalle Province e rimasto di fatto vacante dopo la riforma che le ha coinvolte.
Un vuoto reso più evidente dall’alluvione, che ha visto gli agricoltori tra le categorie più danneggiate. Il candidato del centrodestra auspica quindi che il testimone venga raccolto dall’Unione dei Comuni della Valle del Savio. Giangrandi invece punta sulla rivitalizzazione della Consulta Agricola, con un maggior ruolo dei produttori agricoli e un potere di indirizzo di spesa per progetti legati all’agricoltura. Un’impostazione che, secondo l’esponente di Cesena Siamo Noi, le darebbe effettiva voce in consiglio comunale.
A cambiare però, per Casali, deve essere la considerazione che politica e società hanno del settore agricolo, oggi pregiudizialmente negativa. Il candidato del centrodestra, agronomo e dirigente di Confagricoltura, rivendica il ruolo positivo degli agricoltori come creatori di ricchezza che vanno supportati attraverso una riforma della pubblica amministrazione a favore dell’impresa. Il Comune, secondo Casali, dovrebbe avere un’impostazione più favorevole all’iniziativa privata ed avere impiegati e dirigenti più preparati sui dossier e più sensibili alle necessità degli imprenditori.
Un piano accolto favorevolmente da Confagricoltura: “Troppo spesso – notano Carli e Mazzoni – i progetti di espansione ed ammodernamento vengono ritardati o addirittura bloccati dalla burocrazia; la semplificazione amministrativa è uno dei punti chiave della nostra piattaforma perché libera il potenziale di crescita delle imprese e, a cascata, di tutta la comunità”.
Apprezzamento da parte dell’associazione anche per un altro degli impegni programmatici di Casali, la revisione delle servitù. Una tassa occulta, secondo l’esponente del centrodestra, che di fatto scarica sugli agricoltori i costi dello sviluppo delle aree urbane e industriali, attraverso gli oneri di urbanizzazione. Aperture a una semplificazione fiscale anche da Marco Giangrandi. Il candidato di Cesena Siamo Noi punta soprattutto su uniformazione delle scadenze fiscali e dei regolamenti in modo da facilitare gli imprenditori nella gestione amministrativa e liberare così preziose ore di lavoro perse a causa della burocrazia.
A cura di Ufficio stampa Confagricoltura – Foto Redazione
Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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