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Dopo l’inizio dei campionati professionistici (con una parte della C “congelata” in attesa dei ricorsi) è iniziata anche la serie D con il declassato Cesena.

Prima ancora di cominciare a giocare, c’è però chi ha già iniziato a perdere punti in campionato. Tolta in appello la macchia del meno 5 al Parma in serie A, rimane il meno 8 per il Foggia in serie B, senza dimenticare i buchi lasciati in cadetteria da Bari e Cesena fallite e dall’Avellino ad oggi non ammesso. Niente di nuovo, purtroppo, per il calcio italiano. Dovrebbe essere il campo a decidere le classifiche, invece gol importanti li segnano anche i bilanci in rosso, i tribunali e i furbetti smascherati. È sempre più spesso il libro nero del calcio a fare notizia.

E sono pagine persino più imbarazzanti di quelle che raccontano di un Mondiale mancato dopo 60 anni o di coppe europee che sfuggono dal 2010. Dal dopoguerra, tra illeciti tentati e consumati, irregolarità amministrative, intemperanze dei tifosi, totonero, calcioscommesse e calciopoli, in serie A sono state inflitte dalla giustizia sportiva dieci retrocessioni all’ultimo posto – con conseguente condanna in serie B – una revoca di scudetto e penalizzazioni per 209 punti. Le sanzioni hanno colpito 21 club diversi. Degli attuali 20 di serie A, sette sono anche falliti: Bologna, Fiorentina, Frosinone (2 volte), Napoli, Parma, Spal (2 volte) e Torino; mentre solo tre: Inter, Roma e Sassuolo hanno ancora la fedina pulita. Poi c’è la serie B.

L’ultimo campionato senza squadre colpite dal segno meno è stato quello del 2005-2006. Compreso questo siamo a tredici tornei consecutivi con club penalizzati. Ventisei squadre punite per un totale di 132 punti, con Bari (-19) e Ascoli (-16) castigate in quattro occasioni ciascuna. Nel 2006-2007 subì un -9 anche la Juventus retrocessa a tavolino, ultima conseguenza di calciopoli. Da lì è partita la risalita che ha portato alla costruzione dello Stadium che ha fruttato sette scudetti di fila, due finali di Champions e un posto oramai fisso tra le big d’Europa. Niente male per chi è andato all’inferno e poi ha saputo tornare. Così come fecero dopo i crac finanziari anche la Fiorentina (ripartita dalla C2), il Napoli (dalla C1) e, ultimo caso, il Parma con tre promozioni di fila dalla serie D. Controversa la situazione del Chievo.

Per un “vizio di forma”, il processo è risultato improcedibile e per tanto, per ora, è salvo, ma con il meno 3 da scontare in questo campionato. A causa delle presunte plusvalenze realizzate in partnership con il Cesena, ai bianconeri sono stati comminati 15 punti di penalizzazione, sempre che si fosse iscritto alla serie B. Intanto, però, tramite il ricorso presentato dalla Virtus Entella, i 15 punti verranno tolti al Cesena nel campionato 2017/2018 e pertanto – riscritta la classifica – l’Entella potrebbe essere riammessa in serie B. Rimandiamo alla prossima occasione (che certamente non mancherà) le novità sul nostro calcio sempre più in crisi.

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Ansa

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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