È in arrivo una stretta sui bonus edilizi. Si punta a individuare le forme più insidiose di frodi, con i controlli effettuati anche attraverso l’analisi di alcuni indici di rischio. Di cosa si tratta? Nel dettaglio, la convenzione che verrà sottoscritta tra il ministero dell’economia e le agenzie fiscali (entrate e riscossione), come riporta il Sole 24 ore, prevede una procedura di controllo preventivo (nel 2022 sul 60% delle domande) articolata in tre fasi che potrebbero portare alla luce richieste di frode nei confronti dello Stato.

Oltre alle violazioni di carattere fiscale, le frodi sui bonus in edilizia si caratterizzano, in sintesi, di almeno tre delitti tributari. Il primo è l’emissione di fatture per operazioni in tutto o in parte inesistenti, al fine di evadere le imposte, cui è equiparato anche il fine di conseguire un indebito rimborso o il riconoscimento di un inesistente credito d’imposta al fine di cederlo a terzi. Il secondo è l’indebita compensazione di crediti inesistenti superiori a 50mila euro. Il terzo invece è la dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di tali documenti da parte di chi riceve la prestazione e la indica in dichiarazione conseguendo un abbattimento dell’imponibile/imposta.

A cura di Renato Lolli – Foto Imagoeconomica 

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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