epa08344736 (FILE) British Prime Minister Boris Johnson leaves 10 Downing Street for Prime Minister Questions (PMQs) in the House of Commons, in Central London, Britain, 25 March 2020 (reissued 05 April 2020). According to reports on 05 April 2020, British Prime Minister Boris Johnson was admitted to hospital ten days after being tested positive for coronavirus COVID-19. EPA/WILL OLIVER

BO/JO E GOVERNO UK SOTTO FUOCO

Boris Johnson sta bene, ma è la salute politica del suo governo che sta rischiando.
A Londra, il governo è nell’occhio del ciclone, “government under fire”, come scrivono diversi quotidiani: un’inchiesta del Sunday Times ha infatti rilevato che Boris Johnson avrebbe addirittura saltato le riunioni sul coronavirus durante le settimane precedenti all’esplosione della pandemia in Gran Bretagna.

Lo si accusa di aver trascurato il suo ruolo nella gestione iniziale dell’epidemia, perchè ossessionato dalla Brexit, e di aver delegato la sua leadership nei meeting agli esperti, che, oltretutto, proprio loro, lo richiamavano alla urgenza di una azione coordinata, e immediata.

Nel Regno Unito la situazione dell’epidemia non è migliorata, anzi, è ancora nel pieno di picco di morti e contagi, ed è giunta notizia del decesso di tre italiani contagiati dal virus e, rifiutati, in quanto tali ad essere accolti, per le cure, nelle strutture ospedaliere del sistema sanitario inglese.

Una vergogna!

Oltretutto, si è scoperto che, tre anni fa, il governo aveva messo in piedi una simulazione, l’Exercise Cygnus, progettata per testare la preparazione degli organi sanitari nazionali, regionali e locali di fronte a una situazione di pandemia.
Da ciò ne risultò, e stiamo parlando del 2017, che l’Nhs, il servizio sanitario nazionale non era pronto.
Phillip Lee, ex parlamentare liberale ( già ministro ai tempi dell’Exercise Cygnus) ora accusa il governo di aver ignorato i risultati dello stress test.

Come non bastasse, l’amministrazione Johnson è stata accusata di aver inviato 260 mila articoli per la protezione personale, e sanitaria in Cina, in febbraio, e ora l’Nhs è drammaticamente sprovvisto di tute e mascherine ed è pure, in questi giorni, spuntato fuori un documento, che doveva rimanere riservato, in cui l’amministrazione consigliava agli operatori, come “estrema ratio” di riutilizzare camici, tute e mascherine, senza cambiarli a ogni turno.
Alla faccia del modello sanitario inglese!

Vergogna doppia!

Intanto i numeri del Covid-19 in Gran Bretagna spaventano, il numero dei morti, praticamente da due settimane, non scende sotto quota 800, e il bilancio totale dei decessi non conteggia quelli avvenuti nelle case di riposo.
Il fallimento del governo inglese, in questa partita, è sotto gli occhi di tutti.
Se dapprima si voleva far muovere il virus in modo “controllato” per tutta la popolazione (come controllare un virus senza vaccino di cui si conosce poco o nulla?).

Alla faccia dell’antropocentrismo, sfruttando l’immunità di gregge!
E’ un fallimento motivato con dati e fatti, con un Nhs alla ricerca affannosa di volontari, e l’applicazione di norme studiate ad uso e consumo del settore economico.

“Government under fire”, mi vien da dire, suona quasi come un eufemismo!

A cura di Sandra Vezzani editorialista – Foto Reuters

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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