Quando si parla di ritmo la Musica Jazz e di per sé ritmo. La ritmica è il punto centrale della musica che gli africani hanno fatto loro, nel periodo ancestrale con tamburi prodotti artigianalmente. Si prendeva un pezzo di un tronco d’albero e si lavorava. I ritmi arrivarono tra la metà dell’Ottocento e della prima decade del Novecento, quando questi territori erano già stati scoperti dal genovese Cristoforo Colombo il 3 agosto del 1492, quando il navigatore partì dal porto spagnolo di Palos. Il viaggio durò settanta giorni, ben più del previsto, mentre i portoghesi si impegnavano della circumnavicazione dell’Africa, il navigatore genovese pensò di raggiungere le indie navigando verso Ovest.

Colombo era dello stesso parere del geografo fiorentino Paolo del Pozzo Toscanelli, il quale riteveva che la terra fosse rotonda e non piatta come fino ad allora si era pensato. Secondo i suoi calcoli però, la distanza tra l’Europa e la Cina risultava inferiore a quella reale, perché nessuno poteva allora immaginare che tra l’Europa e l’Asia esistesse un altro continente. Ma la scoperta del Nuovo Mondo, portò nel XV secolo il Mediterraneo a perdere la posizione di centralità economica. La causa era anche anche dovuta a causa dello sbarramento ai traffici tra l’oriente e l’occidente imposto dell’impero Ottomanano, le potenze del vecchio continente cercarano nuove vie di comunicazione. Iniziò così l’epopea delle grandi scoperte.

Si cercò allora di capire se esistesse la possibilità di circumnavigare l’Africa per raggiungere il continente africano e l’oceano Indiano (unicamente via mare). Da questo momento inizierà la scoperta di nuovi mondi e nuovi territori. Si era già visto che vi si era scoperto un Nuovo Territorio vasto che venne chiamato il Nuovo Mondo. E da questa scoperta iniziò il dominio delle colonie europee. L’impero coloniale non è che un insieme di Territori, detti Colonie, controllati da uno Stato, spesso lontano rispetto alle stesse, ne sfruttava le risorse, ne amministrava il territorio politicamente e lo occupa militarmente. La prima espansione delle prime potenze europee moderne, altri imperi, avevano conquistato e colonizzato Territori, come L’Impero Romano o nell’Iberia o I cinesi nell’attuale Cina Meridionale.

Ma ritorniamo a come il continente europeo conquistò il Nuovo Mondo. Alla fine della Guerra di Seccessione gli Stati Uniti erano ancora annorosamente divisi. Nel Sud la politica federale di ricostruzione continuò ancora per un decennio, prima di arrivare a una conclusione e molte delle leggi sui diritti civili, passate immediatamente dopo la fine della guerra, furono abbandonate in fretta. Ad Ovest il paese continuava ad esporsi, alimentato da un flusso di nuovi immigrati senza precedenti, che portò a molti conflitti con le tribù Sioux e Aphache; in seguito buona parte della popolazione nativa verrà eliminata da questi territori. L’industria statunitense si espanse rapidamente fino all’alba del XX secolo, il Novecento contemporaneo e gli USA divennero una potenza economica dominante che seppe prendere posto tra le potenze imperiali del periodo. L’esplosione economica.

Il ritmo è la base della nostra vita, il ritmo è vita se non ci sarebbe non esisterebbe la vita. Pensate a un percussionista a un batterista. La sua attività di artista e di professionista, la sua attività nel formare ritmi e stare al passo con i tempi. È il caso di un batterista che posso definire eccezionale. Questo batterista è il pamamense Billy Cobham. Cobham ha saputo spaziare da un genere all’altro senza porre alcun limite alla sua musica e ciò è dimostrato da una vasta produzione discografica e dalle numerose collaborazioni con artisti provenienti da tutto il mondo. Dalla fine degli anni Sessanta egli ha rivoluzionato il modo di concepire le parti destinate allo strumento percussivo, la batteria, apportando forza creativa nell’ambito delle ritmiche quindi è riconosciuto come uno tra i più virtuosi batteristi a livello internazionale, per la sua potenza e tecnica. Egli ha raggiunto l’apice della fama a metà degli anni Settanta divenendo uno dei musicisti più ambiti e imitati nell’ambito Jazz, Fusion e Rock; egli è stato insignito con il prestigioso premio “World Class Master“, premio alla carriera che viene consegnato a quei musicisti che con passione hanno portato un contributo all’arte della musica avendo anche innumerevoli collaborazioni.

Billy Cobham nasce a Panama, e a tre anni con tutta la famiglia si trasferisce a New York City dove frequenta la High School of Music and Arts, dove si diploma nel 1962.

“Alla domanda su quali fossero state le tecniche dei batteristi da lui maggiormente studiati, Billy Cobham rispose: “Ho studiato le tecniche di Max Roach, Art Blakey, Ray Haynes, ma anche molti altri grandi del jazz, ecco da dove sono nato“.

Terminati gli studi entra nella banda dell’esercito degli Stati Uniti e vi rimane dal 1965 al 1968. Dopo il congedo militare Cobham viene contattato dal pianista Horance Silver ed entra nella sua formazione per circa un anno; vi rimane otto mesi, durante i quali partecipa a molti concerti di cui restano alcune registrazioni video, disponibili anche in rete on-line, come il dito App YouTube. Nello stesso periododo suona e registra con il sassofonista Stanley Turrentine, l’organista Shirley Scott e con il chitarrista George Benson. Nel 1969 si unisce al gruppo Jazz-Rock Dreams di cui fanno parte i fratelli Randy e Michael Brecker ed il chitarrista John Abercrombie. In contemporanea Billy Cobham viene chiamato dal trombettista Miles Davis e lo fa suonare con lui in diverse opere discografiche.

Le opere a cui partecipa sono: “A Tribute to Jack to Jack Johnson ” e il celebre “Bitches Brew” che in un certo senso ha dato vita alla fusione ad alcuni dischi del trombettista Miles Davis. Nel 1971 Cobham e il chittarrista John McLaughlin lasciano il trombettista americano e compongono la formazione della Mahavishnu Orchestra che passerà alla storia con due opere. A partire dal brano di apertura “Meeting of the Spirits” e “The Inner Mounting Flame“, emergono subito un’energia e una tecnica fuori dal comune e nasce così un linguaggio musicale. Questa esperienza gli porterà fortuna e successo perché da quel momento in tanti chiederanno la sua collaborazione.

Esistono molti bootleg e video dei concerti, dai tur europei e americani, molto ricercati tra i fan, registrazioni di opere e di concetti vietati dalle convezioni internazionali, sui diritti d’autore. Il sodalizio tra i componenti dalla Mahavishnu Orchestra si dissolve dopo solo quattro anni a causa di conflitti artistici ben spiegati nell’opera editoriale “Power, Passione and Beauty: ‘The Story of the Legendery Mahavishnu Orchestra‘ “.

Billy Cobham aveva già in mente di iniziare la sua carriera come solista perché la difficoltà dei brani a cui era sottoposto lo faceva sentire sotto pressione, avvertiva la necessità di sentirsi più libero. Nel 1973 dopo l’opera discografica ‘Inner Mounting Flame” e il successivo “Birds of Fire” la Mahavishnu Orchestra inizia le produzioni discografiche di “The Lost Trident Session” che a causa delle divergenze notevoli tra il chitarrista McLaughlin e Jan Hammer non verrà mai pubblicato fino ai primi anni del nuovo Millennio, il 2002. In questo album si notano già alcuni pattern che Cobham inserirà nell’opera discografica “Spectrum“. E proprio in questo particolare periodo di grande creatività e libertà artistica, Spectrum è una delle sue migliori opere discografiche, uno degli album “Jazz-Rock” più venduti in tutti i tempi. Così il batterista panamense si fa conoscere al mondo della musica universale come il musicista che univa la scuola e gli arrangiamenti del jazz all’energia del rock.

È enorme il contributo innovativo di quest’ultimo progetto al genere fusion: in esso emergono parti futuristiche e introspettive che antecedono brani ormai divenuti “Standards” come “Stratus” o “Red Baron“. Non è casuale la scelta del virtuoso Tommy Bolin, cardine fondamentale dell’opera discografica, e quella di altri mudicisti di notevole caratura universalmente riconosciuti come: Ron Carter, Lee Sklar, Jon Hammer. Negli anni Settanta Billy Cobham continua comunque la sua vita artistica a fare da session-man lavorando intensamente alla realizzazione di brani composti per colonne sonore e serie televisive, telefilm come “Shaft” il dectetive poliziotto, brano composta dal musicista Isaac Hayes, “Mission Impossible” del compositore, arrangiatore argentino Lalo Schifrin e tante altre colonne sonore.

Importante fu poi la collaborazione con il pianista George Duke, presente in molte opere discografiche, come: “A Funky Thide of Sings” o “Life & Times“, usando talvolta lo pseudonimo di “Dewilli Gonga“. Probabilmente la sua migliore esecuzione o performance è quella del Montreux Jazz Festival del 1976. Billy Cobham ha in questa occasione una formazione eccezionale composta da Alphonso Johnson e John Scofield e lo stesso George Duke. Da questa collaborazione uscirà il progetto “Billy Cobham – Gerge Duke Band – Live in Europe”.

Molto importanti per la carriera del batterista panamense dono gli album: “Crosswinds“, “Total Eclipse” e il mitico “Inner Conflicts“. Nel 1977 poi Cobham passa ad una nuova Casa Discografica, la CBS Columbia Records, ora Sony Music of America, che lo rende maggiormente accessibile a progetti più commerciali. In questi anni produce delle opere discografiche che mirano alla piacevolezza di ascolto, caratterizzati da una minuziosa pulizia della registrazione e da arrangiamenti raffinati con groove “disco”; sono: “Magic / Symplicity of Expression Depth of Truugh”, che contengono brani melodici come “Bolinas“, “Pocket Change” e dei brani più impegnativi dal punto di vista tecnico che conservano lo stile esplosivo: “La Guernica” e “On A Magic – Carpet Ride“.

In questo gruppo i progetti delle opere discografiche alla fine degli anni Settanta la formazione produsse “B.C.” che contiene anche due brani cantati come “Medocino” e “I Donatella Wanna be Without You“. Oltre alle opere che lo vedono come leader, rimane notevolmente attivo come session-drummer e si focalizza su questa opportunità ancora di più alla fine degli anni Settanta il chitarrista John McLaughlin nel 1978 sceglie di nuovo il suo tocco percussivo nell’opera discografica “Electric Guintarist” che segna l’inizio di un nuovo periodo del genere Fusion. I due leader non suonavano insieme nella stessa opera discografica dal 1973 “Love Devolution Surrender” di Santana / McLaughlin, se si esclude la loro presenza nel long playing “School Days” del chitarrista Stanley Clarke pur non registrando insieme nello stesso brano. Sempre in quel 1978 esce un’ opera discografica dal titolo “Alive Mother for Ya” dove Cobham in piena forma suona insieme ad Alphonso Johnson, Tom Scott, Steve Khan e Mark Saskin.

Nel disco sono contenuti in versione live due brani dall’album “Magic” del 1977 dello stesso Cobham. Alla fine del 1979 Billy Cobham si trova ad Englewood Cliffs nello Stato del New Jersey per registrare un’opera discografica “New York Slick” del contrabbassista Ron Carter. Tra i due artisti vi è stata sempre una grande empatia, le grandi collaborazioni e le intese fra i due artisti a delle partecipazioni in numerose opere, nelle quali vi si trovò sempre un’intesa con le grandi stelle del jazz affermate nel mondo internazionale. Infatti nei primi anni Ottanta si vedano insieme in numerosi concerti, addirittura con il pianista Herbie Hancock nel celebre trio Harricane e compaiono insieme nell’opera discografica “Uptown Coversation” dello stesso Ron Carter. Dal 1980 il batterista realizza con la Casa Discografica CBS – Columbia – Sony Music America, nuove situazioni di progetti musicali, suonando dal vivo con la grande formazione dei Grateful Dead, Jack Bruce e perfino nella “Saturday Night Live Band“.

Il progetto parallelo prendeva “Bobby & the Midnites” dei Grateful Dead che lo vede impegnato con la formazione. In questo periodo dei primi anni Ottanta il batterista panamense registra tre opere discografiche per l’etichetta Elektra Records – Warner Bros. America, con la nuova formazione da lui creata la “Glass Managerie”, con l’esordinte chitarrista Mike Stern, Gil Goldstein, Tim Landers, Michael Urbaniak. Inoltre viene pubblicata un’opera live “Flight Time” con la presenza del pianista Don Grolnick, che è l’autore del brano “The Whisperer” brano tratto dall’opera che porta lo stesso titolo.

A metà degli anni Ottanta l’artista panamense dopo sei anni con il chitarrista di origine inglese John McLaughlin vuole nuovamente la sua partecipazione all’opera “Mahavishnu” che conserva ancora il nome del gruppo che li aveva resi celebri, la “Mahavishnu Orchestra“. Sarà spesso ospite di trasmissioni televisive europee tra cui quella della trasmissione della RAI Fantasico nel 1986 in cui Cobham e il nostro batterista italiano Tullio De Piscopo, vengono accolti dal tripudio del pubblico caloroso e si esibiscono un Drum-Contest in diretta. La sua attività artistica è inesauribile, progetta e produce altre opere, questa volta con la label G.R.P. Records, etichetta fondata dal pianista Dave Grusin. L’opera discografica “Powerplay, Picture This, Worning“, è orientata sempre più ai tempi moderni con arrangiamenti molto accurati e di studio dei suoni di elettronica e di musica computerizata.

L’artista si avvicina all’elettronica con un ritorno alle origini dell’Africa miscelando l’uso di strumentazioni e suoni digitalizzati. Billy Cobham ritornerà ospite alla Rai nel dicembre del 1987 e gli verrà dedicata una settimana di interviste nel programma D.O.C. con Gege Telesforo e Monica Nannini, insieme a Renzo Arbore. La vita di Billy Cobham prosegue e nel 1988 viene contattato dall’ex leader dei Genesis Peter Gabriel per il progetto della colonna sonora del film “L’ultima tentazione di Cristo” diretto dal regista Mario Scorsese.

“In un’intervista il batterista Cobham rivelò che un pomeriggio fu chiamato da Gabriel che aveva qualche problema con alcune tracce della colonna sonora e quella stessa sera le tracce di batteria vennero registrate di getto basandoil tutto sull’improvvisazione”. Negli anni successivi il batterista panamense proseguì e continuò i suoi tour internazionali, assorbendo una dose vitale di World Music. Dopo essere andato in tour con Peter Gabriel alla fine degli anni Ottanta, il batterista panamense si dedica a diverse collaborazioni e concerti in tutto il mondo suonando anche al WOMAD Festival organizzato proprio da Peter Gabriel, sempre nel 1991 viene prodotto il video didattico “Drums by Design” questo sarà disponibile sul mercato commerciale, in cui si possono ammirare la notevole preparazione tecnica, la creatività e la musicalità di Billy Cobham, le produzioni e i progetti in questo periodo vanno avanti, è la volta di un’opera discografica che a per titolo “By Design” con una partecipazione di artisti illustricome: Larry Coryell, Sheila Escovado, Ernie Watts e Brian Bromberg.

Siamo arrivati a metà degli anni Novanta e i progetti vanno avanti spediti, lui è veramente un’artista pieno di idee, ha le idee chiare anche per quanto concerne la musica globale e nel suo insieme, si avvicina al Brasile per il suo soggiorno che lo porta a produrre un’opera discografica “The Traveler”, ma in realtà contiene brani registrati un decennio prima, nel novembre 1983 al Real World Studios di proprietà del musicista Peter Gabriel. In questo periodo egli forma un nuovo quartetto orientato maggiormente ai suoni acustici chiamato Nordic con tre musicisti norvegesi, concui progetta due opere discografiche “Nordic” e “Nordic /off color”. Billy Cobham poi si concentra su un progetto prodotto in Germania in questa occasione forma insieme al chitarrista Bill Bickford e al bassista Wolfgang Schmid il trio fusion Paradox da cui prende il nome a che la stessa opera discografica, successivamente nel 1998 il trio realizzerà un secondo album dal titolo “Focused” in cui suonano tra gli altri il trombettista Randy Brecker e Gary Husband alle testiere, nello stesso anno Cobham collabora nuovamente, con alcuni elementi della formazione dei Grateful Dead e con la partecipazione del bassista Alphonso Johnson con il quale produce l’opera discografica “Jazz is Dead / Blue Light Rain“. Per tutti questi anni Cobham mantiene la sua incessante attività di touring come leader con musicisti noti nel mondo del jazz, tra cui Kenny Barron e l’amico di vecchia data Ron Carter, infatti, con questi ultimi realizza a cavallo tra il 2001 e il 2002 l’opera discografica “The Art of Three”, un suo particolare progetto che produce insieme all’etichetta tedesca “In and Out Records” con l’intento di raggiungere le nuove generazioni naturalmente destinato anche ai cultori della Musica Jazz più classica.

Seguirono i lavori “The Art of Five” con la partecipazione del sassofonista Donald Harrison. Nel frattempo vengono prodotte molteplici antologie e raccolte che tentano di sintetizzare e selezionare il grande lavoro discografico del batterista. Nel nuovo secolo, Cobham prosegue le sue produzioni. Una di queste è con i fratelli Nicolosi, alias “Novecento“, storica band italiana degli anni Ottanta. L’album di grande successo mondiale “Drum’n Voice-All That Groove”, con grandi partecipazioni di artisti a livello internazionale fra i quali: i due fratelli Randy Brecker e Michael Brecker, il long Playing venne stampato in tutto il mondo ed ottenne un ottimo successo di pubblico.

Contemporaneamente Cobham alterna progetti paralleli editi sempre della label “In and Out Records” dedicati ad una sorta di nuova fusion che tende a miscelare i suoni caraibici con il rock e il jazz, da qui Cobham da vita ai Culturemix che realizzano il primo progetto di un’opera discografica del 2002 “Culture Mix”, seguito dal secondo progetto nel 2004 “Colours“. Nello stesso anno Cobham viene contattato dal chitarrista Frank Gambale per produrre l’opera discografica “Raison D’étre“, quindi il batterista vola da Mosca a Los Angeles, per le sedute di registrazione di un progetto di Musica Fusion.

Siamo arrivati all’anno 2006 che vede l’artista più impegnato che mai; escono diversi progetti, realizza un’opera “Drum’n Voice 2″ prodotto dalla Nicolosi Productions, che sull’onda del precedente lavoro “Drum’n Voice – All That Groove”, sfrutta la formula delle partecipazioni straordinarie di artisti ospiti eccezionali e di spessore come: Jan Hammer, Budda Miles, John Patitucci, Jaff Berlin, Dominic Miller, Mike L’industria, Airto Moreira, Frank Gambale, Brian Auger, Dario Chiazzolino.

Guy Baker e la formazione Novecento – A questa opera seguirà un tour in giro per l’Italia. Il batterista panamense rilascia in questo periodo anche un’intervista, era il 2006. Il grande artista continua a produrre opere discografiche e a fare tour. Nella formazione attuale a un quintetto formato dal leader Billy Cobham, dal chitarrista Jean Marie Ecay, dal bassista Michael Mondesir, dal tastierista e violinista Christopho Cravero e dalla tastierista Comelia Ben Naceur.

Il grande batterista portoricano Billy Cobham prosegue la sua vita artistica, regalando tanta musica ai suoi appassionati dislocati a livello internazionale, perché la musica è vita e ha una storia molto radicata nella cultura dei popoli.

A cura di Alessandro Poletti – Foto Repertorio

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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