Impazzano sui social network video di squali nei mari italiani al punto di parlare di “allarme squali”. Per quale motivo? Bisogna davvero preoccuparsi?

Gli squali che nuotano nelle nostre acque appartengono alla specie comunemente nota come verdesca, una specie a rischio estinzione a causa della pesca delle sue pinne. Rispetto ai suoi simili non è pericoloso e attacca solo se spaventato.

Gli esperti ipotizzano che gli avvistamenti vicino la riva e il cambiamento delle loro abitudini siano dovuti alla necessità di trovare cibo, oggi in diminuzione a causa del riscaldamento globale e della pesca intensiva.

In ogni caso, gli squali non attaccano se non spaventati: basti pensare che in Italia si sono registrati solo 13 attacchi da parte degli squali dal 1580 a oggi, secondo quanto riportato dall’International Shark Attack File. Nel 2018 l’ultimo incidente che ha avuto luogo in Italia: in provincia di Chieti un ragazzo di 24 anni era stato morso al polpaccio mentre nuotava. L’ultimo incidente fatale avvenuto in Italia riguarda invece una nave carica di migranti naufragata a largo di Lampedusa del 2006.

Cosa fare in caso di attacco di squalo?

È importante specificare che gli squali non si nutrono di esseri umani. Nel caso remoto in cui si venisse attaccati da uno squalo, è importante mantenere la calma e non agitarsi. Bisogna dirigersi lentamente verso la riva o verso la barca più vicina evitando movimenti bruschi.

A cura di Claudio Piselli – Foto ImagoEconomica 

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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