In primo grado di giudizio era stata condannata dal Tribunale di Caltagirone a 6 anni e 8 mesi, una donna di 45 anni accusata di abbandono pluriaggravato di incapace, per aver lasciato il figlio 14enne disabile “alla prolungata esposizione a calore da cui ne derivava la morte per ipertermia”. La prima Sezione della Corte d’Assise di Appello di Catania ha concordato la pena a 5 anni riformando parzialmente la sentenza di primo grado. La donna è stata condannata anche alle spese di mantenimento durante la custodia cautelare in carcere e alla rifusione delle spese per una parte civile costituita. La morte del ragazzo avvenne a ridosso di Ferragosto del 2021.

L’adolescente era affetto da tetraperesi spastico-distonica e disabilità intellettiva grave; morì per ipertermia, sotto il sole. Il processo di primo grado venne definito con rito abbreviato davanti al Tribunale di Caltagirone. La donna, difesa dall’avvocato Gianluca Nobile, venne condannata a 6 anni e 8 mesi di reclusione, con interdizione perpetua dai pubblici uffici e legale per la durata della pena, oltre al risarcimento del danno da quantificarsi altra sede, e il pagamento delle spese per la parte civile rappresentata dall’avvocato Luca Strazzulla. Il pubblico ministero, ne aveva chiesto condanna a 8 anni di reclusione. Ora in secondo grado il concordato che fa scendere la pena inflitta a 5 anni.

A cura di Elena Mambelli – Foto ImagoEconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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