GIOACCHINO GENCHI

Nelle scorse settimane Gioacchino Genchi, ex Vice Questore aggiunto della Polizia di Stato in pensione, ex consulente informatico di diverse Procure italiane e oggi Avvocato penalista, è stato assolto dalla quinta sezione del Tribunale di Palermo con la motivazione perché il fatto non costituisce reato.

Nel 2009 lesperto informatico era stato infatti accusato di trattamento illecito di dati con abuso dufficio e solo poche settimane fa si è concluso il calvario giudiziario.

Si dice che Genchi sia stato il tecnico informatico che per primo intuì la possibilità di recuperare informazioni utili alle indagini, anche dalla memoria di una normale stampante. Erano i tempi in cui capitava che Genchi, su incarico della magistratura, esaminasse il computer oggetto delle indagini e puntualmente lo trovassepulito” perché mani sapienti avevano provveduto a cancellare i file compromettenti.

Ma tale impedimento non valeva per lesperto poliziotto che con abilità sapeva lavorare anche sulla memoria delle stampanti. È ed è stato proprio grazie a questo espediente, che documenti importanti sono tornati miracolosamente a nuova vita consentendo agli investigatori di acquisire prove schiaccianti.

In pochi anni Genchi è diventato il tecnico informatico più richiesto dalle importanti Procure della Repubblica dItalia oltre ad essere stato consulente anche di Giovanni Falcone. Sotto il profilo penale Genchi è stato assolto in tutti i processi che ha dovuto affrontare da quando nel 2006, come consulente dellallora pm Luigi de Magistris, inizia ad occuparsi delle inchieste Why Not, Poseidone e Toghe Lucane.

Da quelle inchieste prende avvio il calvario del superconsulente perché nel momento che si andavano delineando i primi provvedimenti giudiziari nei confronti di alcuni potenti di turno, improvvisamente prende corpo una campagna di discredito contro i magistrati impegnati proprio in quelle indagini. Una campagna mediatica che tra giornali, televisioni e radio colpisce in pieno anche il poliziotto Genchi, accusato di aver costituito un archivio informatico illegale.

Naturalmente non era vero ciò ma tanto bastò per bloccare i processi in corso e trasferire qualche magistrato scomodo verso altro incarico. Nel 2009 Genchi viene portato sul banco degli imputati e nel 2011 destituito dal corpo della Polizia di Stato.

Dopo quasi quindici anni e dopo la rinuncia ad avvalersi della prescrizione nel corso del lungo ed estenuante processo, è arrivatoper Gioacchino Genchi il giusto verdetto: il fatto non costituisce reato. Il procedimento a suo carico si è quindi concluso conlassoluzione da tutti i reati contestati unitamente alla restituzione degli stipendi maturati e non percepiti, dal 2009 al 2016 (inclusa la rivalutazione legale), oltre a un risarcimento per danni morali di 10mila euro.

Finalmente, dopo anni di attese e sofferenze umane incalcolabili, é stato restituito l’onore e la dignità ad un bravo e leale servitore dello Stato reo, probabilmente, di aver solo declinato alla lettera il giuramento fatto nel giorno del suo ingresso ufficiale nel corpo della Polizia di Stato: Giuro d’essere fedele alla Repubblica Italiana, di osservarne la Costituzione e le leggi e di adempiere con disciplina ed onore a tutti i doveri del mio Stato per la difesa della Patria e la salvaguardia delle libere Istituzioni”.

Il Direttore responsabile Simone Tripodi – Foto ImagoEconomica

Il Direttore Simone Tripodi

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