Jurij Alekseevič Gagarin, nacque a Klusino il 9 marzo 1934 e morì a Kirzac il 27 marzo 1968.

E’ stato il primo cosmonauta della storia, portando a termine con successo la propria missione il 12 aprile 1961 a bordo della Vostok 1 e segnando in tal modo una pietra miliare nella corsa allo spazio, oscurando i grandi progetti USA.

L’opinione pubblica mondiale ebbe un’impressione fortissima dalla prima missione umana nello spazio, percepita come l’inizio di una nuova epoca dell’umanità: l’ERA SPAZIALE. 

Gagarin fu subito considerato il primo eroe dello spazio e divenne celebre in tutto il globo; ricevette numerosi riconoscimenti e medaglie, tra cui quella di Eroe dell’Unione Sovietica, la più alta onorificenza del suo paese.

La missione sulla Vostok 1 fu il suo unico volo spaziale, anche se in seguito venne nominato come cosmonauta di riserva nella missione Sojuz 1, conclusasi in tragedia al momento del rientro con la morte del suo amico Vladimir Komarov.

Fu vicedirettore del Centro di addestramento Cosmonauti, che oggi porta il suo nome. 

Nel 1962 venne eletto membro del Soviet dell’Unione e poi nel Soviet delle Nazionalità, rispettivamente la Camera bassa e la Camera alta del Soviet Supremo dell’Unione Sovietica. 

Jurij Gagarin morì a soli 34 anni nel 1968, durante un volo di addestramento, a seguito dello schianto del Mig-15 su cui si trovava a bordo con l’istruttore di volo Vladimir Seryogin.

Un ricordo:

Prima della missione di Gagarin erano state già lanciate sette navicelle spaziali sovietiche, ma senza equipaggio a bordo; di queste, solo tre erano tornate sulla Terra, mentre le altre si erano disintegrate nello spazio. Su questi veicoli spaziali erano stati posti dei fantocci con sembianze umane, chiamati convenzionalmente Ivan Ivanovič (come dire “Mario Rossi”): solo tre Ivan Ivanovič erano tornati quindi sulla Terra. Gagarin di conseguenza sapeva che le probabilità di morire erano più alte rispetto a quelle di sopravvivere: nonostante ciò, la mattina del 12 aprile 1961, giorno della sua storica missione, appariva come sempre gioioso e tranquillo[37].

Il lancio fu effettuato dal “COMODROMO” di Baikonur.

Poco prima del volo, l’allora maggiore Jurij Gagarin lanciò un messaggio all’Unione Sovietica e a tutto il mondo:ok 1

“Cari amici, conosciuti e sconosciuti, compatrioti e persone di tutti i paesi e continenti!
In pochi minuti una potente astronave mi porterà nelle distanti distese dell’Universo. Cosa posso dirvi in questi ultimi minuti prima dell’inizio? Tutta la mia vita sembra essere condensata in un momento meraviglioso. Tutto ciò che ho sperimentato e fatto finora è stato in preparazione di questo momento. Ti rendi conto che è difficile esprimere come ci si sente ora – quando il momento della prova, per la quale ci siamo addestrati a lungo e appassionatamente, è così vicino. Non devo dirvi cosa ho provato quando mi è stato suggerito di fare questo volo, il primo nella storia. Gioia? No, era qualcosa di più. Orgoglio? No, non era solo orgoglio. Ho provato una grande felicità. Essere il primo a entrare nel cosmo, battersi da solo in un duello senza precedenti con la natura – qualcuno potrebbe sognare qualcosa più grande di questa?
Ma subito dopo ho pensato all’enorme responsabilità che ricadeva su di me: essere il primo a fare ciò che generazioni di persone avevano sognato; essere il primo a spianare la strada all’umanità nello spazio… Ditemi un compito più difficile di quello che mi è toccato. Questa non è una responsabilità per uno, non per dozzine di persone, non per una squadra. È una responsabilità per l’intero popolo sovietico, per tutta l’umanità, per il suo presente e futuro. E se, tuttavia, decido di effettuare questo volo, è solo perché sono un comunista, perché ho dietro le mie spalle esempi dell’eroismo senza pari dei miei compatrioti: il popolo sovietico. So che raccoglierò tutta la mia volontà per fare il miglior lavoro possibile. Comprendendo la responsabilità del compito, farò tutto ciò che è in mio potere per adempiere all’incarico del Partito Comunista e del popolo sovietico.
Se sono contento di partire per questo volo spaziale? Certo che sono felice. Dopotutto, in tutti i tempi e in tutte le epoche la più grande felicità per le persone è stata partecipare a nuove scoperte.
Voglio dedicare questo primo volo spaziale al popolo del comunismo – una società in cui il nostro popolo sovietico sta già entrando e in cui, ne sono certo, entreranno tutte le persone sulla Terra.
Ora mancano solo pochi minuti alla partenza. Vi dico, cari amici, arrivederci, come dicono sempre le persone quando si intraprende un lungo viaggio. Come vorrei abbracciarvi tutti, persone conosciute e sconosciute, lontane e vicine.
Arrivederci!”  Jurij Gagarin

Il volo cominciò il 12 aprile 1961, alle ore 9:07 di Mosca, all’interno della navicella Vostok 1 (Oriente 1), del peso di 4,7 tonnellate. 

Per tale missione Gagarin aveva scelto il nominativo кедр (“kedr”, cedro), usato durante il collegamento via radio.

Impossibile non ricordarlo!

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto Repertorio

Editorialista Pier Luigi Cignoli

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