Cesena e Vis Pesaro ancora a confronto, due squadre che entrambe avrebbero bisogno di tre punti, la “romagnola” per agganciare il secondo posto in classifica, l’altra “marchigiana” per risollevarsi dalla dura classifica dove è collocata per non finire negli inferi della quarta serie, passando dai play-out.

Giocando in casa tocca ai bianconeri il compito di approfittare del turno favorevole, vincendo la gara a pieni voti, per i padroni di casa, infatti, sarebbe un successo doppio per via di quel principio che predica “Mors tua vita mea”.

Il campionato è al suo epilogo, mancano solo due partite da disputare e quel che conta è riuscire a mettersi alle spalle la Virtus Entella, la Reggiana di Diana dista quattro punti e vanta un distacco difficile ormai da colmare, in virtù anche del fatto che la formazione emiliana, avrà negli ultimi novanta minuti la possibilità di vincere con forza d’inerzia contro l’Imolese quasi condannata alla retrocessione.

Il cavalluccio viene da una sestina, che come risultato esterno appare apocalittico, ma sulla sua strada sabato pomeriggio è costretto ad affrontare una formazione scorbutica che sa fare muro per poi ripartire in avanti con automatismi collaudati.

Toscano ha cambiato diverse cose sul piano dell’organizzazione della squadra in campo e su quello caratteriale dei ragazzi; calciatori che prima avevano il posto assicurato durante le gare ufficiali, oggi, disciplinarmente, finisco in panchina, altri che per tante giornate si erano accontentati di scaldare i seggiolini della panca, stanno vestendo e con merito le maglie che contano. Come dire che “Mimmo”, pur tenendo in egual considerazione tutti i componenti del gruppo, sta manifestando in questa fase finale, vedute diverse come gli inserimenti stabili di Stiven Sphendi, Bumbu, Brambilla.

Il Cesena ha ancora due sacrifici da sopportare che devono portare a due sigilli corroboranti e poi a sua volta fare l’impresa definitiva con il colpaccio promozione!

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Luigi Rega

Il Direttore Editoriale Carlo Costantini

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