Se volessimo collegare un’immagine al caso Weinstein, quella più rappresentativa potrebbe essere una crepa sul terreno che lascia progressivamente spazio ad un’inquietante voragine, la cui fine ancora non si vede.

Questo perché lo scandalo che ha travolto il famoso produttore ha aperto il sipario sulla realtà di Hollywood e lo spettacolo andato in scena non è piaciuto a nessuno: tantissime attrici molestate, tantissimi favori sessuali chiesti, magari, per avere una parte. Ma è davvero solo il mondo del cinema ad avere questo cancro? No. La verità è che siamo nel 2017, le donne dovrebbero avere gli stessi diritti degli uomini, in quanto esseri umani, ma non è così. La donna è spesso considerata mera merce di scambio, un oggetto da possedere o da usare.

Uno scandalo che procede di pari passo con l’omertà. Perché se molti ignoravano i fatti, è più che plausibile ritenere che tanti altri sapessero benissimo cosa stava accadendo. E hanno voltato la faccia dall’altra parte.

Dunque, se non ci fosse stata l’inchiesta del New York Times, cosa sarebbe accaduto? Tutti avrebbero continuato a tacere? A pensare che fosse normale e accettabile? Purtroppo, è la cosa più probabile. Anche perché per anni Weinstein è stato considerato troppo potente per poterlo anche solo scalfire, reso immune dal potere e dai soldi.

Da parte delle vittime, denunciare quanto accaduto non è mai semplice, proprio per questo le dichiarazioni delle attrici molestate dal produttore e i recenti post di Asia Argento, che su twitter ha risposto alla catena di solidarietà, mostrano grande coraggio. L’attrice italiana, ha recentemente postato: “#quellavoltache un regista/attore italiano tirò fuori il suo pene quando avevo 16 anni nella sue roulotte mentre parlavamo del ‘personaggio'”, spiegando che “questo è il momento di parlare non di minimizzare”.

Sempre intervenendo su twitter, ha raccontato un terzo caso di violenza quando aveva 26 anni e “un grosso regista statunitense (con il complesso di Napoleone) mi dette la droga dello stupro e mi violentò mentre ero incosciente”.

Insomma, non è stato sconfitto “il male” solo perché Weinstein è stato licenziato in tronco, ripudiato dalla moglie e dal fratello, cacciato dal club degli Oscar e si vedrà ritirata anche la legion d’onore francese. Come commentato da Mia Farrow: “Harvey è fuori. Ora ce ne sono altri”.

A cura di Silvia Pari

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui