Inghilterra-Germania, Spagna-Italia, questo è il quadro delle semifinali del Campionato Europeo Under 21 che si disputa in Polonia; sorprese? Dopo la seconda giornata dei gironi eliminatori le prospettive parevano diverse, specie per l’Italia, ma i risultati del turno finale hanno ribaltato qualche pronostico ed il gioco è fatto.
La sorpresa è semmai un’altra, ovvero il fatto che delle prime quattro classificate nel torneo 2015, la sola Germania sia presente in semifinale; fuori sono infatti finite le finaliste, con la Svezia campione uscente che ha ottenuto due soli pareggi ed è letteralmente naufragata contro una determinatissima Slovacchia, mentre al Portogallo non è bastato battere la Macedonia con due reti di scarto.
Non meglio è andata la Danimarca, anche se qui bisogna, da parte azzurra, fare un ringraziamento grande così ai nordici, che hanno superato contro ogni previsione la Repubblica Ceca, facendoci un regalone e permettendoci di terminare il girone al primo posto, proprio quando pareva che dovessimo tornare piuttosto mestamente a casa.
Invece, battendo i panzer tedeschi, i ragazzi di Di Biagio affronteranno la più forte del lotto, quella Spagna che, unica tra le dodici finaliste, ha saputo terminare il proprio girone a punteggio pieno; sarà una sfida durissima contro le “furie rosse”, anche considerando le assenze di Berardi e Conti, ma spesso l’Italia ha saputo ribaltare i pronostici e quindi attendiamo fiduciosi la partita.
Nell’altra semifinale si affronteranno un’Inghilterra parsa in crescendo ed una Germania che negli appuntamenti importanti c’è sempre, nonostante manchino almeno cinque dei ragazzi più forti, convocati con la Nazionale maggiore impegnata in Russia nella Confederations Cup; gli inglesini hanno iniziato il torneo pareggiando a stento contro la Svezia (ed il portiere albione ha parato un rigore nei minuti finali), ma poi si sono sbarazzati di Slovacchia e Svezia in maniera alquanto perentoria e potrebbero essere la vera sorpresa di questo europeo.

In un torneo come questo c’è chi passa e chi va fuori con qualche recriminazione; certo la formula innovativa con la riduzione delle formazioni finaliste a dodici ed il passaggio diretto in semifinale della migliore seconda, qualche polemica e recriminazione l’ha creata, pensando ad esempio che le formazioni del girone C sapevano già la situazione delle altre e potevano (anche) comportarsi di conseguenza.
E’ toccato agli slovacchi, bravissimi ma sfortunati ad essere capitati nel girone “sbagliato”, polemizzare per l’1-0 finale tra azzurri e tedeschi, magari solo per la melina degli ultimi minuti, proprio di marca deutschland, ma la Cechia perdeva e con l’1-0 anche i tedeschi erano qualificati, tra l’altro evitando (da secondi) proprio l’avversaria che non volevano, ovvero la Spagna.

Ci sta a livello mondiale che succedano queste cose, era successo agli azzurri recriminare in passato ed oggi tocca ad altri, l’importante è che non ci vengano a raccontare (da parte di alcuno) la favola del lupo e di quanto il mondo pallonaro sia al di sopra di ogni sospetto, perché ancora una volta sarebbe stato meglio tacere, e speriamo anche non ci sia chi parla di “miserabili”, si sproloquia già abbastanza e poi fa troppo caldo per sopportare altre esternazioni di tracotante arroganza!
Dunque, azzurrini che hanno fatto il miracolo e proseguono il loro cammino speranzosi di tornare vincenti; il pessimo scivolone contro la Cechia è stato solo davvero un brutto passaggio già dimenticato? Di Biagio ha risposto alle critiche, ma guarda caso ha cambiato la formazione, tornando ad un assetto più equilibrato e logico, inserendo il folletto Chiesa sin dal primo minuto e dando maggiore libertà di movimento al duo Berardi-Bernardeschi, che non sempre si innescano (specie il secondo), ma quando lo fanno sanno creare più di un patema all’avversaria di turno.
Attacco più leggero quello azzurro senza il panzer Petagna, bravo nel creare spazi, ma lontano dall’essere quel gran giocatore che qualcuno vuol far credere; certo nell’Atalanta ha disputato un buon campionato, si parla di lui come di un bomber ma quando guardi lo score finale vedi cifre misere, 1 gol a Vicenza, 7 ad Ascoli e 5 a Bergamo; vero che è ancora giovane (22 anni), ma altrettanto vero che sin qui è sembrato più il nipote di Calloni che quello di Gigi Riva.
In ogni caso mancando Berardi (uno dei più positivi e continui, ma il vizio di fare falli stupidi non lo perde) sarà probabilmente proprio Petagna a guidare l’attacco azzurro, sperando che Bernardeschi non sia quello visto contro i cechi e Chiesa recuperi dalle fatiche di sabato; gli spagnoli sono più forti ed hanno un giorno in più di riposo, ma sono anche avversario che stimolano e per gli azzurrini sarà l’occasione buona per fare un ulteriore salto di qualità.

Un pronostico per chi saranno le finaliste? Facile, sicuramente due tra Inghilterra, Germania, Spagna e Italia, con tanti auguri di poterci gustare uno spettacolo degno di tali contendenti.

Il Direttore Responsabile Maurizio Vigliani

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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