Ieri sera si è giocata la seconda semifinale d’andata della Champions League che ha messo di fronte Atletico Madrid e Bayern Monaco.
Il canovaccio tattico della gara, comunque molto più avvincente rispetto al nebuloso 0-0 tra City e Real, era chiaro fin dalla vigilia: palla al Bayern e contropiedi all’Atletico.
E così è stato. Nel secondo tempo il Bayern ha toccato il picco del 75 per cento di possesso palla, record della stagione di Champions.
Ma alla fine la partita l’hanno portata a casa gli spagnoli, grazie anche alla sagacia del Cholo Diego Simeone, maestro di partite come queste.
Anche il Barca è stato imbrigliato in questa maniera,uscendone indenne solo per un ingenuità di Torres che ieri sera ha sfiorato almeno due volte il gol, con l’urlo della rete strozzato solo dal palo.
A segnare Niguez, quasi subito, dopo 11 minuti e questo ha facilitato il lavoro al Atletico, che ha poi potuto fare il suo gioco.
Uno a zero dunque e tutti a casa con un dato davvero importante: per la 30 volta in stagione Oblak ha mantenuto la sua porta inviolata, e non solo per suoi meriti, ma anche per quelli di una squadra solidissima e molto tecnica, una seria candidata alla vittoria finale della coppa, Bayern permettendo.
La squadra di Guardiola invece ha trovato diverse difficoltà, le stesse che l’avevano quasi eliminate contro la Juve.
Quando i tedeschi incontrano una squadra che corre di più, vanno in crisi. D’altronde si sà, spesso se la qualità dei giocatori è quasi la stessa, è la corsa a far la differenza, e la corsa ha annullato il tiki taka, fine a se stesso dei bavaresi.
I tifosi hanno contestato Guardiola e la squadra, nella speranza di dare una sveglia alla squadra in vista del ritorno di martedì, che sarà certamente tiratissimo.

Giacomo Biondi

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui