Nel mezzo dell’aperta prateria, dove gli alberi non crescono, e l’aquila vola libera nel cielo, un uomo si sedette per far riposare corpo e cuore e pensò: Anche questa è casa “Wakonda”. Quindi piegò la testa verso destra e abbandonò le membra dolcemente. E Wokonda arrivò a chiudere i suoi occhi.
Dove hanno osato gli Indiani d’America, l’aquila plana senza ostacoli. Osage. Un solo sasso lanciato nelle acque ferme di un lago crea delle onde che si propagano, concentriche, sino a coinvolgere tutta la superficie. Per questo l’uomo moderno è disgregato dal progetto cosmico, non avverte più di essere parte integrante dell’insieme e per questo prende impotente il battello delle anime.
La morte aveva sbagliato volo. Mancava poco all’arrivo a Toronto, ma l’aereo dopo il sole pulito sulla terra degli Indiani conobbe una forte perturbazione e cominciò a traballare, a vibrare, poi il silenzio assoluto dentro il ventre di un gigante d’argilla che non voleva atterrare, pensai al mio trapasso…
Scritto da Vittorio Benini. Un romanzo attraverso i pascoli verdi d’America dove nel cielo osano le aquile e il vento canta per il muoversi delle foglie nello scorrere di un ruscello. In quell’aereo l’autore ha visto la sua morte parlare. Di assoluta intensità emotiva.