I rapporti di lavoro a tempo indeterminato instaurati a gennaio (comprese le trasformazioni) sono stati 154.363 con un calo del 6,9% rispetto allo stesso mese del 2016. Lo si legge nell’Osservatorio Inps sul precariato. Gennaio è il primo mese, dopo due anni, senza sgravi contributivi su tutto il territorio nazionale.

Lo sgravio si concentra infatti sulle assunzioni al Sud. La variazione netta è stata comunque positiva di 31.768 unità poichè le cessazioni di contratti stabili registrate a gennaio sono state 122.595. Nel mese – rileva l’Inps – sono stati instaurati nel complesso 510.589 rapporti di lavoro subordinato a fronte di 368.434 cessazioni con un saldo positivo di 142.155 unità. Il saldo è migliore rispetto ai 117.061 registrato a gennaio 2016 e in calo rispetto ai 162.318 di gennaio 2015.

Se si guarda solo ai contratti a tempo indeterminato a gennaio i nuovi rapporti di lavoro stabili (escluse le trasformazioni) sono stati 112.348 in calo rispetto ai 123.406 di gennaio 2016 ma soprattutto rispetto ai 175.491 del 2015 quando era in vigore l’esonero contributivo pieno. Il saldo positivo per i rapporti a tempo indeterminato (comprese le trasformazioni) è pari a 31.768 contratti, migliore rispetto ai 30.769 contratti di gennaio 2016 e in calo rispetto agli 82.244 di gennaio 2015. A gennaio 2017 sono stati registrati complessivamente 46.921 licenziamenti da contratti a tempo indeterminato a fronte dei 46.074 registrati a gennaio 2016. Lo rileva l’Inps spiegando che per quanto riguarda i licenziamenti disciplinari sono stati 5.684 in aumento rispetto ai 5.057 di gennaio 2016 (+13,3%) e del 28,2% rispetto ai 4.434 registrati a gennaio 2015.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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